Il Novavax è efficacia oltre il 90% anche contro le varianti del Covid
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Il Novavax è efficacia oltre il 90% anche contro le varianti del Covid

Il vaccino anti-Covid dell'americana Novavax ha dimostrato un'efficacia complessiva del 90,4% in uno studio di fase 3 che ha coinvolto quasi 30mila partecipanti in 119 centri tra Usa e Messico.

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14 Giugno 2021 - 13.25


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L’efficacia è del 100% nel prevenire le forme di malattia moderate e gravi, comunica l’azienda.

Il prodotto, sottolinea Novavax, funziona anche contro le varianti di Sars-CoV-2. In particolare, risulta efficace al 93% contro le cosiddette varianti che destano preoccupazione (Voc) e contro le varianti di interesse (Voi) prevalentemente circolanti, e al 100% contro le varianti non considerate Voc/Voi.

La protezione nelle popolazioni ad alto rischio è del 91%, aggiunge il gruppo. Tutti i ricoveri/decessi si sono verificati nel gruppo placebo.

Quello di Novavax è un vaccino a base proteica – così lo descrive l’Agenzia europea del farmaco Ema, che ha già avviato la revisione ciclica sul prodotto – che contiene minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike presente sulla superficie del coronavirus pandemico. Utilizza anche un adiuvante, una sostanza che contribuisce a rafforzare le risposte immunitarie stimolate dall’iniezione-scudo.

I risultati dello studio ‘Prevent-19’ “rafforzano” le evidenze “che NVX-CoV2373 è estremamente efficace e offre una protezione completa contro l’infezione da Covid-19, sia moderata che grave”, dichiara Stanley C. Erck, presidente e Ceo di Novavax.

Il trial “conferma che NVX-CoV2373 offre un profilo di tollerabilità e sicurezza rassicurante – afferma Gregory M. Glenn, presidente Ricerca & Sviluppo, Novavax – Questi dati mostrano livelli di efficacia elevati e riaffermano la capacità del vaccino di prevenire Covid-19 in una fase in cui è in corso un’evoluzione genetica del virus. Il nostro vaccino contribuirà in modo fondamentale alla soluzione dell’emergenza Covid”, è convinto Glenn che ringrazia “i partecipanti allo studio, gli operatori che lo hanno reso possibile così come i nostri sostenitori, incluso il governo degli Stati Uniti”.

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