La preoccupazione per la variante indiana non inficia sull’andamento della campagna vaccinale né modifica il periodo di somministrazione fra prima e seconda dose.
“Non credo che debba necessariamente essere modificato l’intervallo” tra prima e seconda dose di vaccino anti-Covid, “a causa della circolazione di altre varianti” di Sars-CoV-2.
Per l’Italia, a differenza della strategia di una prima dose a più persone scelta in Gb, “stiamo parlando di una campagna basata su un ciclo vaccinale completo. Gli effetti andrebbero valutati con modelli matematici, ma credo che la durata dell’intervallo prescelto sia del tutto corrispondente a quelli che sono i requisiti ideali per cercare di arginare la circolazione di tutte le varianti, compresa l’indiana.
Non modificherei quindi in questo momento lo schema”. Lo ha precisato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, durante la conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia.
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