L’immunologo Francesco Le Foche ha evidenziato quanto la vaccinazione eterologa sia fondamentale e sicura:
“La comunicazione forse è stata finora poco esaustiva. I dati sulla vaccinazione eterologa sono confortanti, mostrano la sicurezza di questo approccio e la correttezza del principio immunologico. Il sistema immunitario si esprime meglio se viene stimolato in modo eterogeneo. È la sua essenza quella di rispondere in modo appropriato a stimolazioni diverse pur mantenendo lo stesso fine di produrre anticorpi contro la proteina Spike”.
“Una sola somministrazione, pur stimolando una certa quantità di anticorpi, non deve essere confusa con l’immunità. La quantità di anticorpi espressa dopo la prima dose rappresenta un’immunità parziale. – ha spiegato La Foche – La memoria immunologica si rafforza con la seconda somministrazione che riduce la possibilità che il vaccino non risponda alle varianti”.
“Per evitare che ci possano essere sacche di replicazione virale dobbiamo fare in modo che i genitori vengano sensibilizzati con una comunicazione empatica: se non vaccinati, i ragazzi restano un serbatoio di replicazione virale. Ma la priorità assoluta è riuscire a contattare gli ultra 60enni ad altissimo rischio ancora non immunizzati, circa 2 milioni e 800 mila”, ha concluso La Foche.
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