Non è la prima volta che si schiera contro qualcosa: in passato aveva definito la mascherina “Inutile e dannosa”, mentre è di qualche giorno fa la sua polemica contro i donatori di sangue, che adesso si sono schierati contro Enrico Montesano.
Sul suo profilo Facebook il comico ha detto di aver saputo da una fonte dell’Avis si è coagulato il sangue dei donatori vaccinati e pertanto le sacche sono state eliminate.
Secondo Montesano i non vaccinati sono quindi utili perché gli unici che potrebbero donarlo.
Secca la risposta delle associazioni che si occupano di far fronte alla mancanza di sangue. “Le persone vaccinate possono tranquillamente donarlo e le sacche prelevate da chi è immunizzato sono utilizzate in questi mesi per le trasfusioni senza alcuna differenza con le altre”, ha ribadito il Centro nazionale sangue (Cns).
Per Gianpietro Briola dell’Avis si tratta di “affermazioni pericolose per la salute pubblica e lesive dell’impegno dell’associazione e dei donatori. Donare il sangue dopo aver ricevuto il vaccino anti Covid non comporta alcun rischio né per il donatore stesso né per i pazienti a cui trasfonderlo”.
E sottolinea, Vincenzo De Angelis direttore del Cns.”È molto grave diffondere false informazioni sulla donazione di sangue, specie alla vigilia di un periodo come quello estivo, in cui storicamente si registrano carenze”.
“Non c’è nessuna differenza tra il sangue dei vaccinati e quello dei non vaccinati, entrambi – rileva – salvano vite ogni giorno, e anzi ci auguriamo che siano sempre di più i donatori immunizzati, sarebbe un segno ulteriore dei progressi nella lotta al virus”.
Le regole per i donatori vaccinati, ricorda il Cns, sono decise in accordo con le normative europee e con le indicazioni del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc).
“I soggetti asintomatici vaccinati con virus inattivati, vaccini che non contengono agenti vivi o vaccini ricombinanti (ossia tutti i vaccini in uso in questo momento in Italia) possono essere accettati alla donazione di sangue ed emocomponenti dopo almeno 48 ore da ciascun episodio vaccinale”.