Galli su Wuhan: "Covid-19 virus naturale, non è scappato dal laboratorio"

L’origine del Covid 19 rimarrà un mistero fino a quando non si farà chiarezza e soprattutto la Cina non metterà a disposizione tutti i dati necessari per un’analisi approfondita. Intanto il dibattito fra scienziati rimane acceso.
“Temo sia veramente difficile pensare di poter attribuire ad un laboratorio, quello di Wuhan, la causa centrale di questa pandemia”. Lo ha chiarito Massimo Galli, professore di Malattie infettive presso l’Università Statale di Milano e direttore della Scuola di specializzazione di malattie infettive presso l’Ospedlae Luigi Sacco di Milano, in audizione alla Camera nell’ambito dell’esame di una proposta sull’istituzione di una Commissione d’inchiesta sullo scoppio della pandemia.
Siamo di fronte “a un virus sostanzialmente sconosciuto che non ha evidenze di ingegneria genetica al suo interno: faccio veramente fatica a pensare che si tratti di qualcosa di ‘scappato’ da un laboratorio, o che comunque si possa mai riuscire a provare questo concetto”, ha detto il professore ricordando che “uno studio che ha coinvolto più di 12mila pipistrelli dall’America Latina, dall’Asia e dall’Africa ha evidenziato che almeno il 9% di questi pipistrelli portavano almeno 1 di 91 distinti coronavirus.
Gli autori stimavano che ci siano almeno 3.200 coronavirus in grado di infettare i pipistrelli e se consideriamo che abbiamo più di 1.400 specie di pipistrelli possiamo capire come il problema sia diffuso in natura e come sia probabile che ci si possa incontrare con un virus di questo genere”.
“Questa storia del virus di laboratorio non ha il benchè minimo appiglio scientifico – ha concluso – è assolutamente un virus naturale e qui sta il problema”.