L'Iss sulla variante delta in Italia: "Gran parte dei contagi tra non vaccinati"
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L'Iss sulla variante delta in Italia: "Gran parte dei contagi tra non vaccinati"

Il rapporto 'Epidemia Covid-19' dell'Istituto superiore di sanità: "Nella maggior parte dei casi segnalati l’accertamento è stato motivato da sintomi o dopo la ricerca dei contatti di casi accertati"

Covid, laboratorio
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26 Giugno 2021 - 16.26


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Ora evitiamo di trasformare questa estate nella premessa per altri problemi: variante Delta in Italia, la maggior parte dei contagi in persone non vaccinate. E’ quanto rileva rileva l’ultimo aggiornamento del rapporto ‘Epidemia Covid-19’ dell’Istituto superiore di sanità, pubblicato on line.

I contagi, sottolinea il report, avvengono tra chi “non ha ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2” o che non è stato “vaccinato con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino”.

“Nella maggior parte dei casi segnalati nelle ultime due settimane, l’accertamento diagnostico è stato motivato dalla presenza di sintomi o in seguito ad attività di ricerca dei contatti di casi accertati”, precisa l’Iss.
“A partire dalla seconda metà di febbraio con il progressivo aumento della copertura vaccinale nei soggetti ultraottantenni, la diminuzione è stata più marcata in questa fascia di età rispetto alle altre. Attualmente l’incidenza più elevata si osserva nei soggetti ‘under 60’ anni che hanno una minore copertura vaccinale”. “L’incidenza dell’infezione sintomatica da virus Sars-CoV-2 mostra un trend simile nelle diverse fasce di età (sotto i 60 anni, 60-69 anni, 70-79 anni e sopra gli 80 anni) e in diminuzione a partire dal mese di marzo 2021 – conclude il documento – Il progressivo aumento in queste fasce di età della copertura vaccinale (almeno una dose) segue l’ordine di priorità anagrafica adottato. Fino all’inizio di febbraio 2021, l’incidenza era più elevata nella fascia di età ‘over’ 80”.

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