Crisanti critica la finale a Wembley: "Roba da pazzi, 60mila tifosi che urlano favoriscono il contagio"
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Crisanti critica la finale a Wembley: "Roba da pazzi, 60mila tifosi che urlano favoriscono il contagio"

Il microbiologo: "La variante Delta ha una trasmissione elevatissima e gli assembramenti aumentano i rischi. Capisco la voglia di tornare alla normalità ma non deve andare a scapito del buon senso".

Il microbiologo Crisanti
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27 Giugno 2021 - 11.46


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Gli appelli di Draghi e Merkel non sono bastati a cambiare una decisione che appare francamente insensata: una Gran Bretagna afflitta da una inesorabile crescita dei contagi si appresta a ospitare le fasi finali dell’Europeo con un pubblico che sarà di 60mila persone.

La finale a Wembley con 60mila persone è “una roba da matti”, ha commentato Andrea Crisanti.

 Il microbiologo ha evidenziato i rischi del disputare un match con tanti tifosi in un momento in cui la variante Delta mette a rischio tutti i passi avanti fatti nella lotta contro la pandemia.

“Guardiamo i fatti reali. La variante Delta ha una trasmissione elevatissima e gli assembramenti aumentano i rischi. Allo stadio la gente è incoraggiata a urlare, a fare il tifo, a supportare. Questo favorisce l’emissione virus e il contagio. È ovvio”.

Per Crisanti ora che la campagna vaccinale va avanti e dà i suoi frutti bisogna “limitare i rischi”. E sulla finale degli Europei, che dovrebbe prevedere fino a 60mila spettatori, dice:

“Ma siamo matti? Londra sarebbe il posto sbagliato. Come se il virus distinguesse tra una semifinale e un’altra partita. Capisco la voglia di tornare alla normalità ma non deve andare a scapito del buon senso”.

E sul futuro della lotta alla pandemia sottolinea che i vecchi sistemi di tracciamento non funzionano. Cosa fare allora? Il microbiologo ha la ricetta pronta:

“Un programma nazionale, una banca dati nazionale. E passare dal contact tracing al network testing, cioè testare tutta la rete dei contatti a prescindere da quello che si ricorda la persona infetta. Come hanno fatto a Singapore per il cluster all’aeroporto, che poteva mettere in ginocchio l’intero Stato. Serve un sistema per bloccare la trasmissione, misure stringenti per controllarla, individuare prontamente i casi e se ce n’è uno spegnere subito tutta la catena. Se metti la popolazione in zona bianca e la fai andare anche allo stadio, nessuno starà attento. Dipende da chi governa, non dalla gente”.

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