In Italia la scienza si è divisa sulla riapertura delle discoteche: nonostante il via libera del Cts, non c’è ancora nulla di certo per il settore.
Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano sull’ipotesi di un nuovo slittamento per le riaperture delle sale da ballo.
“Se il governo e le autorità locali sono in grado di garantire l’apertura e fare in modo che questa avvenga con le dovute precauzioni, facendo applicare le regole come si deve, allora il punto può essere superato” e le discoteche possono riaprire.
“Fare applicare le regole come si deve – ha sottolineato Galli – vuol dire con un pass vaccinale o ancora meglio con una valutazione del tampone all’ingresso o comunque nell’arco delle ore immediatamente precedenti.
Il punto è che i controlli poi ci siano effettivamente perché altrimenti direi che il gioco diventa insostenibile. Mi permetto di dire questa cosa – ha chiarito il virologo – perché sennò siamo sempre alle solite, ci si gira attorno e non si risolve”.
“Il fatto che ci sia aperto tutto il resto e le discoteche rimangano chiuse – ha sottolineato – sposta poco perché poi le persone finiscono per andare a fare i comodi loro altrove. E se la gente non va in discoteca ma balla in casa o partecipa ad aggregazioni più o meno improvvisate in giro, non abbiamo una sostanziale modificazione della portata del problema”.
Non possiamo importare altri contagi con i tifosi inglesi
“Far rispettare i giorni di quarantena va fatto e la vendita dei biglietti deve essere limitata agli inglesi che vivono in Italia.
Il timore che questi abbiano già deciso di sbarcare in Svizzera per poi venire in Italia in treno, ci fa dire che qualche misura di prevenzione vale la pena di prenderla.
Questo semplicemente per non trovarci in una situazione che diventa poi grottesca e di mancanza totale di rispetto di quelle che sono le indicazioni date”.
Ha aggiunto Galli, parlando delle misure messe in campo per evitare l’arrivo a Roma dal Regno Unito dei tifosi inglesi per la partita dei quarti di finale degli Europei di calcio tra Inghilterra e Ucraina di sabato all’Olimpico.
“Ad essere proprio franco e onesto – ha sottolineato – la variante Delta ce l’abbiamo già in casa e si diffonderà. Noi dobbiamo metterci in condizione di farla diffondere il meno possibile e il dato rappresentato da un’ulteriore importazione è un dato che credo legittimi degli interventi prudenziali”.
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