Se la campagna vaccinale sta proseguendo bene, la vera lotta deve essere contro gli scettici che rifiutano di vaccinarsi mettendo in serio pericolo la salute generale.
“La percentuale è molto bassa. Non è comprensibile l’atteggiamento di chi vorrebbe rinunciare alla seconda dose che protegge completamente dal ceppo mutante. Dopo aver ultimato il ciclo, il rischio di contagio diventa trascurabile e se anche un individuo si infettasse svilupperebbe una malattia molto lieve”. Lo dice l’immunologo Francesco Le Foche.
Quando gli viene chiesto di dare una spiegazione del perché, anche in Italia, oltre 2,5 milioni di ultra 60enni non hanno neppure avviato il ciclo di vaccinazione, l’esperto risponde:
″È un problema culturale, di ostilità ai vaccini, in particolare a questi circondati da una coltre di fake news che ne compromette la fortuna. Una quota di persone avranno ostacoli pratici nel prendere appuntamento, poi ci sono paure immotivate. Credo che le uniche figure in grado di convincere gli esitanti siano i che medici di famiglia. Mi auguro stiano chiamando i loro pazienti per spiegare il vantaggio della vaccinazione”.
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