Galli d'accordo sulla riapertura delle discoteche: "Ma rispettare sul serio le regole"
Top

Galli d'accordo sulla riapertura delle discoteche: "Ma rispettare sul serio le regole"

L'infettivologo: "Puntare su vaccinazione e tamponi per consentire l'ingresso di persone libere da Covid"

Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano
Preroll

globalist Modifica articolo

8 Luglio 2021 - 17.37


ATF

E’ sempre la stessa storia: in Italia si fanno leggi che puntualmente nessuno rispetta. Il monito del virologo Massimo Galli è in riferimento alla riapertura delle discoteche
Per il responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, la situazione è analoga a quella dei festeggiamenti in piazza dopo la vittoria dell’Italia, contro la Spagna, in semifinale di Euro 2020: si può festeggiare all’aperto, così come si può andare in discoteca a ballare, ma in caso di assembramenti è doveroso indossare le mascherine e mantenere il distanziamento sociale.
“Le discoteche potrebbero essere anche riaperte, se si applicassero una serie di norme di sicurezza, sul serio e verificandone l’applicazione”.
Puntando su “vaccinazione e tamponi per consentire l’ingresso di persone libere da Covid. Se tutto questo venisse applicato, il problema delle discoteche sarebbe affrontabile”.
Lo ha detto Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano.
Sono necessari, quindi, secondo l’esperto, controlli e “regole che implicano un certo impegno nella diagnostica”.
No all’obbligo di vaccino per gli insegnanti
“Credo che in questo momento parlare di obbligo vaccinale per gli insegnanti non sia neanche tanto producente. Casomai si potrebbe decidere di valutare l’idoneità o meno al servizio se le persone non sono vaccinate”.
Massimo Galli ha inoltre invitato a non considerare solo il vaccino, ma anche “lo stato immunitario degli insegnanti, valutando la presenza di anticorpi”.
“Ci sono vaccinati che non hanno anticorpi e non vaccinati che ce l’hanno e non hanno bisogno di vaccinare – ha sottolineato l’esperto – Si può valutare lo stato immunitario di queste persone, che sono tante, ma non tantissime. Ed è una cosa possibile da fare, se la si vuole fare”, dice Galli, aggiungendo che questa modalità è utile a proteggere tutti. Perché “ci possono essere persone che hanno rischi maggiori degli altri, che si sono vaccinati e hanno risposto non adeguatamente, e probabilmente dovrebbero essere riassegnati rispetto a determinati compiti”.

Native

Articoli correlati