La maggior parte dei nuovi contagiati sono persone non vaccinate
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La maggior parte dei nuovi contagiati sono persone non vaccinate

Lo rileva l'Istituto superiore di Sanità. La completa vaccinazione è efficace circa all'80% nel proteggere dall'infezione e fino al 100% dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età

Vaccino Covid
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12 Luglio 2021 - 12.09


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La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati negli ultimi 14 giorni in soggetti non vaccinati, ossia che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino mono dose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino.
È quanto è emerso dal report esteso settimanale pubblicato oggi dall’Istituto Superiore di Sanità nel suo portale.
Nello specifico, nella fascia d’età over 80, negli ultimi 14 giorni il 35% delle diagnosi di Sars-Cov-2, il 59% delle ospedalizzazioni, il 78% dei ricoveri in terapia intensiva e il 70% dei decessi sono avvenuti in persone che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino e che sono attualmente l’8% della popolazione in questa fascia d’età.
Rispetto ai decessi, emerge come “la percentuale dei casi tra i vaccinati sia largamente inferiore alla percentuale dei casi tra la popolazione dei NON vaccinati. Se i vaccini non avessero un effetto sul rischio di infezione, ci si aspetterebbe che la percentuale di casi tra coloro che hanno ricevuto un ciclo vaccinale fosse simile a quello tra coloro che non hanno effettuato il vaccino. Invece – si legge nel report – le differenze osservate suggeriscono che i vaccini sono efficaci nel ridurre il rischio di infezione, di ospedalizzazione, di ingresso in terapia intensiva e di decesso”.
Confrontando il rapporto tra popolazione vaccinata e casi osservati e quella non vaccinata ed i casi osservati, sottolinea l’Iss, si stima che la completa vaccinazione (secondo le dosi previste), è efficace circa all’80% nel proteggere dall’infezione e fino al 100% dagli effetti più gravi della malattia, per tutte le fasce di età.
Per quanto riguarda l’infezione il ciclo completo di vaccinazioni ha un’efficacia tra il 79,8% e l’81,5%, a seconda della fascia d’età. Per i ricoveri ordinari l’efficacia varia dal 91,0% al 97,4% con il valore più alto nella fascia 40-59 anni. Per i ricoveri in terapia intensiva l’efficacia è del 100% nelle due fasce più giovani (cioè non si è verificato nessun ricovero in terapia intensiva nei vaccinati nel periodo considerato), e scende leggermente al 96,9% negli over 80. Per quanto riguarda i decessi l’efficacia è di nuovo del 100% nelle due fasce più giovani, mentre scende al 98,7% in quella 60-79 (2 decessi tra i vaccinati contro i 78 dei non vaccinati) e al 97,2% negli over 80 (15 decessi nei vaccinati e 62 nei non vaccinati.
Un altro effetto della campagna vaccinale è la diminuzione nell’età mediana dei casi di Covid-19, dato che le categorie prioritarie per il vaccino sono state le fasce di età più avanzate. L’età mediana dei casi al primo ricovero è diminuita nell’ultima settimana (52 anni), così come l’età dei casi all’ingresso in terapia intensiva (63 anni). 

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