Crisanti al Giffoni: "Mi auguro che i giovani decidano di vaccinarsi per senso civico"
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Crisanti al Giffoni: "Mi auguro che i giovani decidano di vaccinarsi per senso civico"

Il professore dell'Università di Padova ospite al festival: "Deprimente che qualcuno si vaccini solo per andare al ristorante e non per consapevolezza"

Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
Andrea Crisanti, microbiologo, accademico e divulgatore scientifico italiano
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24 Luglio 2021 - 18.13


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I giovani sono l’ultima fascia consistente di popolazione ancora da vaccinare in massa, e l’appello che giunge da più parti è quello di vaccinarsi se si ha più di 12 anni.
‘Il green pass non è uno strumento di sanità pubblica, è uno strumento di agibilità sociale. Oppure può essere un’arma di persuasione per vaccinarsi. Ma non c’è alcuno studio che dice che il green pass possa avere un impatto sulla trasmissione del contagio. 
Oltre che con le varianti vediamo come anche i vaccinati si infettano. Il fatto che l’introduzione del green pass porti ad un incremento nella vaccinazione è a mio avviso deprimente perché significa che una persona decide di vaccinarsi per andare al ristorante e non perché lo percepisca come un imperativo morale per se stesso, per la famiglia, per la comunità”.
Lo dice Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova, ospite al Giffoni Film Festival che, approfittando dell’occasione, lancia un appello ai giovani a vaccinarsi: ”Mi auguro che i giovani decidano di vaccinarsi non per uscire con gli amici ma per senso civico. Dai 12 anni in su la competenza resta dei genitori e mi auguro che capiscano quanto è importante perché se l’immunità di gregge è un miraggio, non ci avviciniamo nemmeno se non si vaccinano i ragazzi”.
E sui no vax, ”credo che siano una minoranza in Italia – dice Crisanti – C’è chi non si vaccina per ragioni religiose e su questo c’è poco da fare. C’è chi ha pregiudizi ideologici e questi sono i veri no vax. Poi c’è la fetta più grande che è costituita da quelli che hanno paura, che pensano molto ai possibili effetti collaterali perché ci sono in giro troppe notizie confuse. Io ho detto, e credo che fosse una posizione di buon senso, che ci si vaccina con i dati alla mano. Mi pareva una cosa lineare, ma sono passato per un no vax.
Questo dà la misura di come il dibattito che c’è stato su questo argomento in Italia sia stato caratterizzato da assoluto provincialismo”.
Che autunno ci aspetta? ”Previsioni non ne voglio fare – conclude Crisanti – perché non vorrei azzeccarci un’altra volta come dice Crozza. Un’analisi la posso fare. Ci sono cose che possiamo controllare e cose al di là del nostro controllo ed è il rapporto reciproco tra questi fattori che determinerà la possibilità o meno di una nuova ondata. Un fattore che possiamo controllare è quello relativo alla vaccinazione. È necessario vaccinarci perché il vaccino dà una protezione”.

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