Bassetti: "Non piaccio più a destra perché difendo i vaccini"
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Bassetti: "Non piaccio più a destra perché difendo i vaccini"

Il primario, direttore della Clinica di Malattie Infettive all’Ospedale San Martino di Genova: "Chi è contro i vaccini è contro la scienza"

Matteo Bassetti
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13 Agosto 2021 - 12.58


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Fino a qualche tempo fa, Matteo Bassetti era un punto fermo della destra, ma poi qualcosa deve essere andato storto: complice quasi sicuramente l’incitamento, da parte del virologo, alla vaccinazione e alla cautela.
Quello è stato, senza ombra di dubbio, il punto di non ritorno per l’elettorato conservatore che ha dimostrato di non essere, troppo, dalla parte della scienza.
“Ero l’idolo della destra quando ritenevo sbagliato il terrorismo mediatico sul coronavirus e i bollettini che, almeno in certi momenti della pandemia l’anno scorso, ci informavano ossessivamente sui morti. Se Bassetti non piace più non è un mio problema. Io porto avanti le ragioni della scienza ed è inaccettabile che un politico si metta contro di loro: è un atto gravissimo contro lo Stato”.
Ha detto questo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive all’Ospedale San Martino di Genova e professore universitario, durante la trasmissione “Zona Bianca” su Rete 4 l’altro ieri.
Trasmissione a cui ha partecipato anche il leader della Lega Matteo Salvini in cui ha espresso, sul capitolo scuola, ancora perplessità sui vaccini agli adolescenti e agli insegnanti.
E ha affermato: “Dagli insegnanti di mia figlia mi aspetto pazienza, preparazione, bravura, ma non vado a chiedere conto del vaccino”.
Bassetti ha poi continuato difendendo il vaccino e passando al contrattacco di chi non si pone in modo chiaro in favore di questo.
“Chi è contro i vaccini è contro la scienza: la posizione di alcuni politici non ci sta aiutando. Io sogno il mio reparto vuoto da malati di Covid e vorrei tornare a occuparmi di altre malattie infettive, che pure ci sono. Ancora oggi, nel mio ospedale, sono stati ricoverate persone fra i 40 e i 60 anni con forme di Covid che potevano essere prevenute con la vaccinazione”.
Poi il virologo ha provato a spiegare che cosa succederà in autunno: “Lo scenario di questo luglio/agosto è diverso da quello che abbiamo visto in marzo/aprile. Con la cosiddetta variante Delta del Coronavirus è come se fossimo di fronte a un virus nuovo: ci dobbiamo dimenticare dell’immunità di gregge e dobbiamo pensare a una convivenza con questo virus. Con l’aiuto dei vaccini”.
Resta il fatto che molti continuano ad esprimere perplessità sui vaccini. “Se non si faranno convincere dalla possibilità di andare a mangiare una pizza o allo stadio grazie al Green Pass, dovrebbero essere obbligati alla vaccinazione.”

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