La ricetta la sanno tutti: “Terze dosi, vaccinazione di ragazzi e bambini, e continuare col Green pass, per evitare che chi si è vaccinato debba di nuovo vivere restrizioni, che semmai vanno affibbiate in modo selettivo a chi non vuole vaccinarsi”.
Queste le mosse anti-Covid suggerite dal virologo Guido Silvestri, docente negli Usa alla Emory University di Atlanta, mentre le istituzioni studiano un piano per mettere in sicurezza il Natale e mentre non cessa il dibattito sull’opportunità di immunizzare anche i bimbi più piccoli in vista del via libera al vaccino nella fascia 5-11 anni.
Fondatore della pagina social ‘Pillole di ottimismo’, Silvestri rivendica l’approccio al quale è rimasto fedele in ogni fase della pandemia: quando alla fine di ottobre 2020 “eravamo, ricordiamoci, nel pieno della seconda ondata di Covid e del panico mediatico ad essa correlato – rammenta su Facebook – avevo espresso con forza l’importanza di aver fiducia nella scienza, ed avevo previsto a chiare lettere l’arrivo imminente dei vaccini, sostenendo che avrebbero rappresentato una vera e propria ‘cavalleria della scienza’ contro il virus”.
Ebbene, “a distanza di un anno sono molto contento ed orgoglioso di aver fatto quelle affermazioni. Inutile dire che avevo pienamente ragione, in quanto i dati di Pfizer e Moderna sugli studi clinici di fase 3 sarebbero arrivati di lì a poche settimane (Pfizer il 10 novembre e Moderna il 17), subito seguiti dall’autorizzazione di Fda e dall’inizio della vaccinazione di massa a dicembre 2020. Questo mentre la ‘divulgazione’ televisiva e mediatica su Covid era dominata dal catastrofismo, e sui social alcuni pensavano di apparire arguti sbeffeggiando l’ottimismo della conoscenza. A proposito, che fine hanno fatto adesso?”, chiosa il virologo.
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