Che mondo è quello in cui i due più grandi colossi di Big Pharma realizzano profitti per 65mila dollari al minuto? Un mondo in qcui gli stessi colossi hanno consegnato meno dell’1% delle dosi prodotte ai Paesi a basso reddito? Semplice: è un mondo che fa SCHIFO. Un mondo in cui c’è chi ogni minuto si arricchisce sulla pelle, e non è una metafora, di milioni di disperati, senza alcuna possibilità di sopravvivere alla pandemia.
Diamo merito a Oxfam ed Emergency per la puntualità, la serietà documentale, il coraggio dimostrati per svelare questo SCHIFO.
Report, testimonianze, che probabilmente, per essere ottimisti, non faranno cambiare idea ai Grandi profittatori farmaceutici e ai loro burattini politici, ma che faranno sì che nessuno, ma proprio nessuno, potrà dire: io non sapevo.
Vergogna miliardaria
Le aziende produttrici dei 2 vaccini Covid di maggior successo al mondo – Pfizer, BioNTech e Moderna – stanno realizzando profitti per 65 mila dollari al minuto, ossia oltre 1.000 dollari al secondo. Le stesse aziende, però, hanno venduto la maggior parte delle dosi ai Paesi ricchi: Pfizer e BionTech hanno consegnato meno dell’1% delle dosi prodotte ai Paesi a basso reddito, mentre Moderna lo 0.2%. Qui il 98% della popolazione non ha ancora completato il ciclo vaccinale. È la denuncia lanciata oggi da Oxfam e EMergency, membri della People’s Vaccine Alliance, sulla base dei dati forniti dalle stesse aziende, alla vigilia del vertice annuale STAT – l’equivalente del World Economic Forum di Davos per le grandi aziende farmaceutiche – in programma dal 16 al 18 novembre, che riunirà top manager e scienziati di fama internazionale.“È vergognoso che un pugno di aziende stia guadagnando milioni di dollari all’ora, mentre appena il 2% della popolazione dei paesi a basso reddito ha ricevuto un ciclo vaccinale completo. – dichiarano Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia e Rossella Miccio, Presidente di Emergency – Pfizer, BioNTech e Moderna continuano a sfruttare la loro posizione di monopolio, dando priorità ai contratti ovviamente più redditizi stipulati con i Paesi ricchi, incuranti del fatto che ad essere tagliate fuori sono più di 500 milioni di persone che vivono nei Paesi più poveri.”
Il “no” di Pfizer e moderna alla condivisione dei brevetti
Nonostante abbiano ricevuto oltre 8 miliardi di dollari di finanziamenti pubblici, le 3 aziende continuano a rifiutarsi di condividere brevetti, tecnologie e know–how attraverso l’Organizzazione Mondiale della Sanità con i produttori qualificati dei Paesi a basso e medio reddito già pronti. Una mossa che in un sol colpo potrebbe aumentare di parecchio la fornitura mondiale di dosi, abbassare i prezzi dei vaccini e salvare milioni di vite.
Nel caso di Moderna il rifiuto alla condivisione arriva nonostante le esplicite pressioni della Casa Bianca e le richieste dell’Oms affinché sia accelerato il piano per replicare il vaccino presso l’impianto mRNA dell’azienda in Sud Africa. Mentre Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, ha descritto l’invito a condividere i brevetti dei vaccini come “assurdità pericolose”.
“Contrariamente a quanto afferma il Ceo di Pfizer, la vera assurdità è affermare che nei Paesi in via di sviluppo non ci siano l’esperienza e la competenza necessarie a sviluppare e produrre farmaci e vaccini salvavita – continuano Albiani e Miccio – Questa è la scusa infondata dietro cui le aziende farmaceutiche si nascondono per proteggere i profitti astronomici che continuano a realizzare. Il tutto mentre i Governi dei paesi ricchi consentono a queste aziende di mantenere un monopolio che limita artificialmente l’offerta di vaccini, nonostante gran parte della popolazione mondiale debba ancora essere immunizzata. È anche nell’interesse delle nazioni più ricche, che si sono accaparrate oltre il 90% delle dosi, consentire l’accesso ai vaccini nei Paesi a basso e medio reddito e impedire lo sviluppo di nuove e potenzialmente sempre più aggressive varianti del virus. Mutazioni che, anno dopo anno, in Italia, così come nel resto d’Europa o negli Usa, potranno rendere necessario lo sviluppo di nuovi vaccini, l’organizzazione di nuove campagne vaccinali di massa, ulteriori investimenti da parte dei sistemi sanitari nazionali, nonché l’estensione delle misure di contenimento e distanziamento sociale”.
Pfizer, BioNTech e Moderna realizzeranno 34 miliardi di profitti nel 2021
Sulla base dei rendiconti finanziari, Pva stima che Pfizer, BioNTech e Moderna realizzeranno quest’anno 34 miliardi di dollari di utili (ante imposte), il che equivale a più di mille dollari al secondo, 65.000 dollari al minuto o 93,5 milioni di dollari al giorno. I monopoli che queste società detengono hanno prodotto cinque nuovi miliardari durante la pandemia, con una ricchezza netta combinata di 35,1 miliardi di dollari.
L’appello ad aziende farmaceutiche e ai governi in vista del summit dell’Organizzazione mondiale del commercio
Oxfam ed Emergency con la People’s Vaccine Alliance chiedono quindi a queste aziende farmaceutiche di sospendere immediatamente i diritti di proprietà intellettuale per vaccini Covid, test e trattamenti, accettando la proposta di deroga all’accordo Trips, che regola i diritti di proprietà intellettuale, presentata più di un anno fa all’Organizzazione Mondiale del Commercio. Oltre 100 paesi, guidati da Sudafrica e India – con il sostegno degli Stati Uniti – hanno chiesto la sospensione dei diritti di proprietà, iniziativa per altro sostenuta da più di 100 tra premi Nobel, capi di stato e di governo.
Nonostante ciò, nazioni ricche, come Regno Unito e Germania, bloccano la proposta, anteponendo di fatto l’interesse delle aziende farmaceutiche alla salute delle persone. Anche il Governo italiano, nonostante le prese di posizioni del Parlamento che ha più volte chiesto di sostenere la proposta, non si è mai espressa a favore nelle sedi europee o multilaterali. Questo tema non potrà che essere al centro delle discussioni del vertice ministeriale dell’Organizzazione mondiale del commercio che si terrà a Ginevra dal 30 novembre al 3 dicembre. Inoltre, l’appello ai governi, compresi gli Stati Uniti e paesi dell’Unione Europea, ad utilizzare tutti gli strumenti legali e politici per richiedere alle aziende farmaceutiche di condividere dati, know-how e tecnologia con le iniziative dell’Oms Covid-19 Technology Access Pool (C-TAP) e Hub per il trasferimento tecnologico mRNA in Sud Africa.
Nei paesi ricchi è stata vaccinata 1 persona su 4, nei paesi poveri appena 1 su 500
Mentre le aziende che possono produrre i vaccini Covid restano una manciata in tutto il mondo, ad oggi nei paesi ricchi in media 1 persona su 4 è stata vaccinata, mentre nei paesi poveri appena 1 su 500. La diffusione del virus resta di fatto fuori controllo e il numero di vittime continua ad aumentare, mentre gli epidemiologi – secondo una ricerca pubblicata dalla Pva – prevedono che le mutazioni potrebbero rendere inefficaci gli attuali vaccini in meno di un anno.
Un crescente movimento di pressione a livello globale per rendere i vaccini un bene pubblico
175 tra Premi Nobel ed ex capi di Stato e di Governo hanno inviato una lettera aperta u al Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, invitandolo a sostenere la proposta di sospensione dei diritti di proprietà intellettuale, con l’obiettivo di consentirne l’accesso in tutto il mondo e poter così fermare la pandemia. Un appello a cui si sono unite 1 milione e mezzo di persone in tutto il mondo.
Più di 100 paesi a basso e medio reddito, sulla spinta dell’iniziativa di India e Sud Africa, stanno chiedendo all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) una sospensione della proprietà intellettuale sui vaccini anti Covid-19 fino a quando l’emergenza pandemia non sarà superata. Ebbene la proposta è osteggiata attualmente da Stati Uniti, Ue e altre nazioni ricche, anche se l’amministrazione Biden ha mostrato delle aperture, stando all’intervento di Katherine Tai, rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, all’ultima conferenza virtuale dell’Omc: “Ancora una volta il mercato ha mancato di rispettare il diritto alla salute nei paesi in via di sviluppo”.
Sono passati più di otto mesi da quell’appello, ma nulla di sostanziale è stato fatto per realizzare gli obiettivi indicati.
L’allarme Oms-Unicef
Secondo I dati ufficiali pubblicati oggi da Oms e Unicef, 23 milioni di bambini non hanno ricevuto I vaccini di base attraverso i servizi di immunizzazione di routine nel 2020, circa 3,7 milioni in più rispetto al 2019. Questi ultimi dati sull’immunizzazione dell’infanzia nel mondo, le prime stime ufficiali che riflettono l’interruzione dei servizi globali a causa del Covid-19, mostrano che la maggior parte dei paesi lo scorso anno ha fatto registrare un calo nei tassi di vaccinazione infantile.
La maggior parte di questi – 17 milioni di bambini – probabilmente non riceverà un vaccino singolo durante quest’anno, ampliando le già immense diseguaglianze nell’accesso ai vaccini. Molti di questi bambini vivono in comunità colpite da conflitti, aree remote con scarsi servizi, insediamenti informali o slum dove affrontano deprivazioni multiple compreso l’accesso limitato a servizi sanitari di base e servizi sociali fondamentali.
L’interruzione dei servizi di immunizzazione è stata diffusa nel 2020, con le regioni Oms del Sud-est Asiatico e del Mediterraneo Orientale fra le più colpite. Poiché l’accesso ai servizi sanitari e la copertura vaccinale sono stati ridotti, il numero di bambini che non hanno ricevuto la prima vaccinazione è aumentato in tutte le regioni. Rispetto al 2019, 3,5 milioni di bambini in più non hanno ricevuto la prima dose di vaccino per difterite, tetano e pertosse (DTP1-) e 3 milioni di bambini in più non hanno ricevuto la prima dose contro il morbillo. In tutte le regioni, numeri sempre più alti di bambini non hanno ricevuto le prime dosi di vaccino nel 2020; molti altri milioni non riceveranno I vaccini successivi.
I dati mostrano che nei paesi a medio reddito si registra un aumento dei bambini non protetti – bambini che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino. In India in particolare si è registrato un brusco calo, con la copertura di DTP-3 diminuita dal 91% all’85%.
Alimentato da mancanza di fondi, disinformazione sui vaccini, instabilità e altri fattori, un quadro preoccupante sta emergendo anche nella regione dell’Oms delle Americhe, in cui la copertura vaccinale continua a calare. Solo l’82% dei bambini sono pienamente vaccinati con il vaccino DTP, un calo dal 91% nel 2016.
“Anche se i paesi chiedono a gran voce di ricevere i vaccini per il Covid-19, abbiamo fatto passi indietro su altre vaccinazioni, lasciando i bambini a rischio di malattie devastanti ma prevenibili come il morbillo, la polio o la meningite”, dichiara Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’Oms. “Focolai multipli di malattie sarebbero catastrofici per le comunità e i sistemi sanitari che stanno già combattendo il Covid-19, rendendo più urgente che mai investire nella vaccinazione infantile e garantire che ogni bambino venga raggiunto.”
“Questi dati rappresentano un chiaro allarme – la pandemia da Covid-19 e le relative interruzioni ci sono costate terreno prezioso che non possiamo più permetterci di perdere – e le conseguenze saranno pagate in termini di vite e benessere dei più vulnerabili,” rimarca Henrietta Fore, Direttore generale Unicef. “Anche prima della pandemia, c’erano segnali preoccupanti secondo cui stavamo iniziando a perdere terreno nella lotta per immunizzare tutti I bambini contro malattie dell’infanzia prevenibili, anche con la diffusione di epidemie di morbillo due anni fa. La pandemia ha peggiorato la situazione. Con l’equa distribuzione dei vaccini per il Covid-19 in prima linea nella mente di tutti, dobbiamo ricordare che la distribuzione dei vaccini è sempre stata iniqua e non deve più esserlo.” Anche prima della pandemia da Covid-19, I tassi di vaccinazione infantile globali contro difterite, tetano, pertosse, morbillo e polio sono rimasti invariati per anni, all’86%. Questo tasso è molto al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’Oms di protezione contro il morbillo – spesso la prima malattia a diffondersi quando I bambini non sono raggiunti con I vaccini – e insufficiente per fermare altre malattie prevenibili con un vaccino.
Con molte risorse e personale impiegati per sostenere la risposta al Covid-19, ci sono state interruzioni significative nella fornitura di servizi di immunizzazione in molte parti del mondo. In alcuni paesi, le cliniche sono state chiuse o gli orari sono stati ridotti e le persone possono essere state riluttanti a cercare assistenza sanitaria per paura della trasmissione o hanno avuto difficoltà a raggiungere i servizi a causa delle chiusure e delle interruzioni dei trasporti.
“Questi sono numeri allarmanti, che suggeriscono che la pandemia sta disfacendo anni di progressi nell’immunizzazione di routine ed esponendo milioni di bambini a malattie mortali e prevenibili”, afferma Seth Berkley, Ceo di Gavi, l’Alleanza per i Vaccini. “Questo è un campanello d’allarme – non possiamo permettere che l’eredità del Covid-19 sia la ricomparsa di morbillo, polio e alter malattie killer. Dobbiamo lavorare tutti insieme per aiutare i paesi a sconfiggere il Covid-19, garantendo un accesso globale ed equo ai vaccini e a rimettere in sesto i programmi di immunizzazione di routine. Ne va della salute e del benessere futuro di milioni di bambini e delle loro comunità in tutto il mondo”.
Le preoccupazioni non riguardano solo le malattie a rischio di epidemia. Con un tasso già basso, le vaccinazioni contro il papilloma virus umano (Hpv) – che protegge le ragazze dal cancro della cervice – sono state ampiamente colpite dalla chiusura delle scuole. Di conseguenza, nei paesi che ad oggi hanno introdotto il vaccino per l’Hpv, circa ulteriori 1,6 milioni di ragazze non sono state vaccinate nel 2020. A livello globale solo il 13% delle ragazze sono state vaccinate contro l’Hpv, con un calo dal 15% nel 2019.
Questo è il mondo in cui viviamo. Putrido, ingiusto, criminale. L’unica speranza è nei movimenti che lo contestano. E’ in organizzazioni come Oxfam, Emergency e tante altre che non si rassegnano a questo andazzo. E’ nelle centinaia di migliaia di persone, soprattutto giovani, che in mille piazze in ogni angolo del pianeta hanno manifestato contro i produttori di bla bla bla riunitisi nei giorni scorsi a Glasgow per la Cop26. E’ l’universo solidale. L’unica speranza per il futuro. Un universo che dice a ognuno di noi: anche te, nel tuo piccolo, puoi fare qualcosa per rendere questo mondo più pulito. In tutti i sensi.
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