Galli: "Meglio la persuasione ma a questo punto non sono contro l'obbligo del vaccino anti-covid"
Top

Galli: "Meglio la persuasione ma a questo punto non sono contro l'obbligo del vaccino anti-covid"

L'infettivologo del Sacco di Milano: "Ci sono situazioni in cui l'interesse della collettività supera la volontà del singolo di sottrarsi a determinati doveri"

Il virologo Massimo Galli
Il virologo Massimo Galli
Preroll

globalist Modifica articolo

22 Novembre 2021 - 19.52


ATF

Una precisazione doverosa visto che siamo arrivati al punto nel quale una minoranza di fanatici rischia di compromettere la salute della maggioranza che rispetta le regole.
Per non parlare dei danni al lavoro e all’economia.

“Io non sono affatto contrario in linea di principio all’applicazione dell’obbligatorietà vaccinale. Non è assolutamente una novità in questo Paese, non ha niente di anticostituzionale, come molti illustri costituzionalisti hanno sottolineato dicendo che ci sono situazioni in cui l’interesse della collettività supera la volontà del singolo di sottrarsi a determinati doveri, perché ritengo che a questo punto il vaccino sia oggettivamente un dovere senza se e senza ma. Per quanto mi riguarda si sfonda una porta aperta”. 

Ad affermarlo è l’infettivologo Massimo Galli, intervenuto alla trasmissione radiofonica ‘Che giorno è’ su Rai Radio1.

“Qui bisogna che la gente capisca che se non vacciniamo di più non ne usciamo- ha chiarito Galli- Se non riusciamo a contenere questo virus non avremo la serenità delle feste natalizie che vogliamo avere. Non avremo la possibilità che le attività commerciali continuino ad essere esercitate in una condizione serena e tranquilla senza il patema di chiusure o limitazioni. Non avremo tutto questo. Blocchiamo il Paese. Avremo la necessità, come si sta già verificando, di tornare ad allargare i reparti Covid, cioè tornare a cannibalizzare gli ospedali che dovrebbero essere dedicati ad altro, limitando la possibilità della cura delle altre malattie, della cura sollecita senza rinvii. Queste cose sono gravissime e risiedono principalmente nell’oggettivo egoismo nella valutazione di una serie di persone che molto spesso, basandosi su leggende metropolitane, rifiutano quello che oramai è il processo vaccinale più sperimentato nella storia dell’umanità perché oramai sono miliardi le persone vaccinate nel mondo. Siamo di fronte ad una realtà che merita un intervento deciso e mi auguro che lo sia. Certamente la persuasione è molto meglio della coercizione- ha concluso l’infettivologo- ma o si arriva a far vaccinare più gente o non so come ne usciremo”.

Native

Articoli correlati