La Repubblica ha intervistato la dottoressa Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, la scienziata che ha scoperto la variante Omicron “Da circa otto settimane non avevamo pazienti Covid. A metà novembre è arrivato un uomo di 33 anni. Presentava dei sintomi lievi ma diversi da tutti quelli che avevo visto fino ad allora. Ho deciso di fare il test perché comunque ci trovavamo davanti a un’infezione virale. Al quarto membro della sua famiglia risultato positivo, con gli stessi sintomi leggeri, mi si è accesa una lampadina”.
Sintomi come “stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore” riscontrati nel paziente e nei suoi familiari “non coincidevano con quelli della Delta che avevamo visto fino a dieci settimane prima”, spiega Coetzee, che rassicura però sul fatto che “finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. La cosa interessante è che i pazienti con forti dolori alla gola sono poi risultati tutti negativi”. Non solo, ma “i sintomi sono molto lievi e sono uguali per entrambi, vaccinati e non”. E anche il grado di contagiosità ”è più o meno simile a quello della variante Delta. Non di più e non troppo severo”. Serviranno due settimane probabilmente per aver risposte concrete sulla variante Omicron. La reazione internazionale, secondo Coetzee, è stata “esagerata”, perché “avrei capito la chiusura e la paura se avessimo assistito all’esplosione di effetti gravi. Ma non li abbiamo visti. Nessuno di loro è stato mai ricoverato”. Per questo, conclude, “non dovete farvi prendere dal panico. Se avvertite questo tipo di sintomi, come quelli descritti, per più di due giorni, fate il test. Vaccinatevi, indossate la mascherina e non state in posti affollati”.