Ucraina, l'acciaieria di Azovstal: dentro la fortezza bunker di Mariupol
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Ucraina, l'acciaieria di Azovstal: dentro la fortezza bunker di Mariupol

L'impianto è stato costruito dai russi negli anni '30 ed è grande 11 mila metri quadrati. Ideato per resistere agli attacchi nucleari. Dal 24 febbraio è stata interrotta la produzione di acciaio.

Ucraina, l'acciaieria di Azovstal: dentro la fortezza bunker di Mariupol
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20 Aprile 2022 - 09.29


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Azovstal è uno dei maggiori centri d’Europa per l’acciaio, il suo stabilimento produce circa 4 milioni di tonnellate l’anno di semilavorati destinati ai principali mercati europei e mondiali. In questi giorni, però, l’acciaieria di Azovstal è diventata celebre per la battaglia che si sta svolgendo nella città di Mariupol, con i combattenti che sono asserragliati nell’impianto per respingere gli attacchi dell’esercito russo. 

Con un’area di oltre 11 mila metri quadrati, tra altoforni, fornaci, stabilimenti, capannoni, edifici, è un luogo ideale per la guerriglia tra un dedalo di sotterranei, tunnel, cunicoli e una fitta rete di binari.

E’ una sorta di gigantesco bunker, quello scelto dalla resistenza del battaglione Azov a cui si è unita la schiera di combattenti ucraini e volontari (molti dei quali provenienti da Paesi europei e dal Canada, per lo più mercenari, secondo i russi).

L’impianto non è facile da espugnare: i russi stanno scaricando le bombe anti-bunker – le stesse usate anche in Siria – sull’impianto ma il sito è stato pensato e costruito per resistere ad attacchi nucleari.

L’hanno realizzato gli stessi russi, nel 1930, scegliendo quel posto sul Mar d’Azov per la vicinanza con il porto di Mariupol. A fondarla fu il Presidio del Soviet Supremo dell’Urss, e solo tre anni dopo, nel 1933, la prima produzione uscì dall’altoforno, spento prima d’ora solo durante la Seconda guerra mondiale, quando nel 1941 la Germania nazista occupò Mariupol. Nel settembre del 1943, dopo la liberazione della città, lo stabilimento fu ricostruito.

“E’ una fortezza in una città”, aveva raccontato Rinat Akhmetov, il miliardario e uomo più ricco dell’Ucraina, che controlla il gruppo Metinvest a cui fa capo l’acciaieria che fino all’inizio della guerra aveva quasi 11 mila dipendenti.

Le attività nell’impianto sono state sospese il 24 febbraio scorso, il giorno di inizio dell’invasione russa, e lo stop rappresenta un duro colpo non solo per l’Ucraina, dodicesimo maggiore produttore di acciaio al mondo, ma anche per il mercato italiano che – secondo alcune stime – nel 2020 ha assorbito il 46% del volume di vendite di Azovstal. 

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