Buono acquisto, cos’è e perché motiva il dipendente che lo riceve
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Buono acquisto, cos’è e perché motiva il dipendente che lo riceve

Se si tratta di aziende oppure di imprenditori, decidere di dare un buono acquisto ai propri dipendenti apporterebbe anche dei vantaggi fiscali che concedono l’opportunità di abbattere alcuni costi, soprattutto a fine anno. 

Buono acquisto, cos’è e perché motiva il dipendente che lo riceve
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25 Novembre 2022 - 22.12


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Per migliorare l’indice relativo alla soddisfazione dei propri dipendenti, a maggior ragione in questo periodo che profuma già di aria natalizia, è bene pensare di gratificarli con un buono acquisto. Si specifica che questo regalo può essere erogato anche in altri periodi dell’anno, non è assolutamente relegato alle festività. 

Se si tratta di aziende oppure di imprenditori, decidere di dare un buono acquisto ai propri dipendenti apporterebbe anche dei vantaggi fiscali che concedono l’opportunità di abbattere alcuni costi, soprattutto a fine anno. 

Perché scegliere di regalare i buoni acquisto

Il buono acquisto, comunemente chiamato anche buono spesa, può essere regalato ai propri dipendenti o collaboratori in diverse situazioni. Ad esempio, si potrebbe optare, soprattutto con il Natale oramai alle porte, per una cena di lavoro e, in quell’occasione, si potrebbe cogliere il miglior momento per condividere il buono. 

Questo tipo di regalo risulta particolarmente efficace grazie ad alcune sue caratteristiche. Innanzitutto, è versatile, difatti lo si trova disponibile sia in formato digitale sia cartaceo e questo lo rende pratico e comodo da riscattare e utilizzare. 

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Inoltre, possiede la caratteristica che lo differenzia da una gift card, ovvero il non essere legato ad una categoria merceologica in particolare. Il buono acquisto non è monobrand come la carta regalo. Quindi, questo porta con sé la concretizzazione, per il dipendente, di poter avere una scelta variegata. 

Il buono esaudisce i desideri di chiunque proprio perché l’impiegato è libero di spaziare nell’acquisto. Si pensi, infatti, al tradizionale cesto alimentare. Quest’ultimo non è, messo a confronto con l’opzione del buono, molto vantaggioso perché si andrebbero a selezionare determinati gusti che, probabilmente, potrebbero non essere graditi da alcuni dipendenti. 

Il buono acquisto, invece, è in grado di accontentare più collaboratori; sempre in riferimento al cesto natalizio, la prima opzione soddisfa al meglio il requisito della logistica e porta con sé anche un abbattimento dei costi. 

Gli alimenti che riempiranno il cesto dovranno essere controllati e monitorati e, terminata la sua composizione, dovrà essere stipato all’interno di magazzini che dovranno avere necessariamente una temperatura adeguata, ecc. Insomma, il buono, invece, risulta maggiormente conveniente, comodo ed economico

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Collaboratore leale e motivato 

Il buono spesa, come detto precedentemente, gratifica l’impiegato che in automatico si sente maggiormente motivato nel raggiungere l’obiettivo aziendale comune e anche nello svolgimento della propria mansione. 

I buoni acquisto rientrano nei programmi welfare, ovvero quei programmi promossi dall’azienda che hanno la finalità di migliorare la qualità della vita del dipendente creando e diffondendo benessere proprio attraverso appositi pacchetti di benefit. 

Se l’azienda sceglie di erogare servizi welfare come premi di produttività defiscalizzati, si potranno trarre vantaggi fiscali seguendo la normativa vigente: Art. 51 comma 3 del Testo Unico Imposte e Redditi, DPR n. 917/86. 

A questo proposito c’è la possibilità di usufruire anche della recente normativa riguardo ai fringe benefit che, se non concorrono a formare il reddito di lavoro dipendente come riportato dall’articolo poc’anzi menzionato, saranno esenti dalla tassazione fino al limite di 3mila euro per l’anno fiscale corrente.

Dopo aver fornito una panoramica generale su cosa sia un buono acquisto è bene pensare a questo tipo di regalo sia per la festività impellente sia per tutte le altre ricorrenze che interessano la propria attività. 

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È risaputo che l’azienda non sia un semplice edificio fatto di cemento e mattoni, bensì un insieme di persone. Se i dipendenti sono sereni e si sentono gratificati, il lavoro svolto risulterà nettamente migliore e di una qualità superiore. 

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