Negli ultimi anni si sono affacciate sul mercato professioni nuove e sempre più richieste, tra cui quella del coach. Si tratta di una figura che si sta molto diffondendo e che sta diventando sempre più importante per quelle aziende e professionisti che vogliono migliorare le proprie performance e raggiungere i propri obiettivi.
Ma cosa fa esattamente? Quale valore apporta con le sue capacità? E qual è il percorso da seguire per diventare coach?
Cosa fa un coach?
Il coach è un professionista che accompagna le aziende nella definizione e nel raggiungimento dei propri obiettivi, pertanto può intervenire per potenziare le capacità del personale e migliorare le performance aziendali, per favorire la retention e la motivazione dei dipendenti, creando un ambiente di lavoro più sereno e collaborativo, o ancora per lo sviluppo dello stile di leadership e per la definizione di obiettivi di successo.
Sono quindi molti i vantaggi che un coach può apportare ad un’organizzazione e sono diversi gli ambiti specifici nei quali può essere d’accompagno, tra cui:
- Sviluppo delle soft skills: il coach accompagna a sviluppare le competenze trasversali, come la comunicazione, l’empatia, la gestione delle relazioni interpersonali, la gestione del tempo e delle priorità e la gestione dello stress;
- Sviluppo delle competenze professionali: il coach accompagna a sviluppare le competenze specifiche del mestiere, come la gestione dei progetti, quella del budget o dei clienti, la vendita e la leadership;
- Sviluppo della carriera: il coach accompagna a definire gli obiettivi di carriera e a elaborare un piano per raggiungerli;
- Sviluppo personale: il coach accompagna a superare i blocchi e le paure, a sviluppare la propria autostima e la propria auto-responsabilità, a gestire i cambiamenti e a raggiungere un equilibrio tra vita professionale e vita privata.
Competenze e capacità
Visto il ruolo che assume all’interno di un’azienda e gli ambiti specifici su cui interviene, si capisce che quella del coach è un’attività rilevante e molto delicata. Proprio per questo, oltre alle sue specifiche competenze, un coach deve possedere una serie di capacità per poter svolgere al meglio la sua professione.
Tra le principali capacità troviamo l’empatia e l’ascolto attivo, fondamentali per capire le esigenze del cliente e mettersi nei suoi panni, e la conoscenza dei metodi e delle tecniche del coaching, indispensabile per poter selezionare quelli più adatti al cliente e per poterli applicare in modo efficace. Va da sé che la flessibilità e l’adattabilità sono capacità ugualmente importanti per poter offrire un servizio personalizzato e adatto alle specifiche necessità del cliente. Inoltre in questo lavoro è cruciale saper comunicare in modo efficace per instaurare una relazione di fiducia con il cliente e per poterlo guidare verso i suoi obiettivi. Infine, la creatività e il pensiero laterale sono altrettanto necessari per trovare soluzioni innovative e originali ai problemi del cliente.
La parola all’esperta
Per capire meglio questa interessante figura professionale, è stata interpellata Marina Osnaghi, Business Coach con oltre 30 anni di esperienza, che ha illustrato come ha visto cambiare la professione del coach negli anni e quali sono oggi le tappe fondamentali per chi vuole intraprendere questa carriera.
Com’è cambiato il ruolo del coach negli anni?
“Il ruolo del coach è cambiato in modo significativo. Professionisti e aziende si sono negli anni sempre più avvicinati all’utilizzo dei servizi di coaching, per poter potenziare capacità, attivare risorse, favorire retention, evolvere lo stile di Leadership e sviluppare obiettivi di successo. Da una visione in cui la persona doveva crescere da sola o veniva seguita dal capo e dai colleghi; si è passati alla visione di utilizzare figure esterne all’azienda, specializzate nella metodologia del coaching, per poter accompagnare verso il risultato atteso. Parte dello sviluppo culturale sta proprio in questo. Nell’integrare il supporto professionale di un coach esperto nei contesti aziendali; come allenatore della risorsa rispetto a soft skills e competenze per il raggiungimento dei risultati. Questo è stato il risultato, oltre che dell’evoluzione dei tempi, anche dello sforzo di molti coach; che si sono fatti promotori di divulgarne i risultati ottimali e il beneficio di utilizzarlo nel contesto professionale e di team.
Col passare del tempo il ruolo del coach è diventato di rilievo non solo da aziende strutturate ma anche da aziende più piccole e meno funzionalizzate, nel cui contesto gestisce gruppi di lavoro con il Team Coaching e interventi individuali di coaching 1:1. Negli anni la metodologia del coaching si è evoluta insieme a cultura e coscienze.”
Come diventare coach nel 2023?
“Nel 2023 si diventa coach studiando in una scuola. Scuola che va selezionata con molta attenzione e approfondimento della sua effettiva reputation e dei suoi programmi di studio dei master in coaching e di quanto sono in linea con quella che è la preparazione ottimale per essere poi pronti a cimentarsi nella professione con i requisiti necessari. La scuola deve anche offrire una presenza verso gli allievi dopo aver finito il programma di studi del corso che lo ha preparato a diventare coach; secondo l’International Coaching Federation infatti, le scuole devono impegnarsi nel ruolo di accompagnare l’allievo, facilitandolo nel pieno sviluppo del suo essere coach.
Frequentare una scuola certificata permette di ottenere una credenziale internazionale coerente col proprio livello di expertise e di studio. La credenziale è un elemento importante per diventare coach esperti, significa infatti una preparazione specifica per potenziare le competenze di coach; è importante anche per essere riconosciuti sul mercato per la propria competenza.”