L'Italia in ansia per Cecilia Sala in carcere a Teheran
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L'Italia in ansia per Cecilia Sala in carcere a Teheran

Fermata il 19 dicembre ma solo stamani è stata diffusa la notizia. Nessuna ufficialità sul fermo se non riferimenti generici a "comportamenti illegali". Stamani ha avuto la visita in carcere dell'ambasciatrice italiana a Teheran

L'Italia in ansia per Cecilia Sala in carcere a Teheran
Cecilia Sala
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27 Dicembre 2024 - 15.38 Culture


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di Marcello Cecconi

Solo questa mattina, tramite la Farnesina, si è saputo dell’arresto in Iran di Cecilia Sala. L’arresto è avvenuto giovedì della settimana scorsa e sono stati necessari otto giorni perché si conoscesse esattamente dov’era la giornalista da un po’ di tempo in Medio Oriente per il suo lavoro.  Dal Ministero degli Esteri abbiamo saputo, infatti, che è stata fermata lo scorso 19 dicembre dalle autorità di polizia di Teheran e rinchiusa nel carcere di Evin a Teheran, in una cella di isolamento, la stessa dove nel 2022 la blogger romana Alessia Piperno trascorse 45 giorni prima di essere liberata dopo una lunga trattativa diplomatica.

Come si conviene alla classica atmosfera iraniana i motivi del fermo non sono ufficialmente noti, tranne l’emersione di alcuni riferimenti generici a «comportamenti illegali». Sala era partita da Roma con un volo per Teheran il 12 dicembre accompagnata dal regolare visto giornalistico settimanale rinnovabile. Sbarcata nella capitale iraniana aveva iniziato a inviare le corrispondenze per i suoi podcast su Chora. Il rientro in Italia era atteso per il 20 dicembre, venerdì, ma già dalla mattina precedente si erano perse le tracce e non rispondeva più a nessuna chiamata telefonica.

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 «Su disposizione del ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, l’ambasciata e il consolato d’Italia a Teheran stanno seguendo il caso con la massima attenzione sin dal suo inizio», – precisa una nota della Farnesina, che «in coordinamento con la Presidenza del Consiglio ha lavorato con le autorità iraniane per chiarire la situazione legale di Cecilia Sala e per verificare le condizioni della sua detenzione». Solo questa mattina, però, l’ambasciatrice italiana a Teheran, Paola Amadei, ha potuto incontrarla in carcere.

Chi è Cecilia Sala

Nonostante la sua giovane età, Cecilia Sala, nata a Roma nel 1995, è ormai un volto riconoscibilissimo del giornalismo di casa nostra. L’ha aiutata anche la sua continua attività sulle piattaforme social con un interesse sempre più marcato per la politica estera. Per seguire i conflitti è andata molte volte in Ucraina mentre già nel 2021 aveva seguito in Afghanistan la conquista del potere dei talebani e, in un’occasione, dovette interrompere una diretta con La7 a causa di alcuni spari contro l’hotel dove si trovava. Una scena che è diventata subito virale sui social.

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L’interesse di Sala per il giornalismo ebbe inizio quando studiava economia all’Università Bocconi di Milano, corso che abbandonò per dedicarsi alla sua nuova passione con l’obiettivo particolare della politica estera. Nel 2015 l’inizio nella redazione di Vice e negli anni successivi passò a collaborare con Vanity Fair, L’Espresso e Il Foglio. La7 le dà spesso la possibilità di apparire in video facilitando così la riconoscibilità del suo volto.

Amante ed esperta delle nuove frontiere del giornalismo digitale, ha prodotto il suo primo podcast nel 2020, Polvere, un’inchiesta condiviso con Chiara Lalli e che aveva come focus l’omicidio di Marta Russo, la giovane uccisa alla Sapienza nel 1997. Il podcast ottenne un successo importante al punto tale che fu trasformato in un libro pubblicato, con lo stesso titolo, da Mondadori nel 2021. Dal 2022 produce un nuovo podcast, Stories prodotto da Chora Media, una storytelling company italiana diretta da Maurizio Calabresi, all’interno del quale Sala racconta quotidianamente storie dal mondo.

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