Gli occhi curiosi degli astronomi si sono rivolti verso il cuore pulsante di un potentissimo quasar, alla ricerca di segreti svelati solo dalle sorgenti più misteriose dell’universo. È stata J1144, un quasar ospitato da una galassia situata a 9,6 miliardi di anni luce dalla Terra, a catturare l’attenzione degli studiosi. Questa straordinaria scoperta è stata pubblicata sui Monthly Notice of the Royal Astronomical Society, frutto di un’analisi combinata dei dati provenienti da quattro osservatori spaziali. Nel profondo delle Costellazioni del Centauro e dell’Idra, J1144 ha aperto un prezioso scrigno di conoscenza sulla struttura dell’universo.
I quasar: gioielli luminosi nell’infinito spazio cosmico
Tra gli oggetti più luminosi e remoti mai scoperti nell’universo, i quasar rappresentano delle vere e proprie meraviglie celesti. Queste “sorgenti quasi stellari” sembrano trarre energia dalla caduta di gas e polvere in un buco nero supermassiccio, il cui attrito genera una luminosità straordinaria. Per comprendere appieno la portata di questa potente sorgente, possiamo fare un confronto con il nostro familiare Sole: J1144 brilla con una luminosità che è 100mila miliardi di volte superiore a quella solare, mentre la sua temperatura raggiunge valori 60mila volte superiori a quelli presenti sulla superficie del nostro astro. A ulteriore conferma della sua grandezza, la massa del buco nero al suo interno è 10 miliardi di volte superiore a quella del Sole e cresce di circa 100 masse solari ogni anno.
La variazione luminosa di J1144: un enigma svelato dalle osservazioni spaziali
Uno dei tratti distintivi di J1144 è la sua capacità di variare la sua luminosità nel corso del tempo. Normalmente, sarebbe necessario attendere mesi o addirittura anni per poter osservare una tale variazione di luminosità da un buco nero delle stesse dimensioni di quello presente nel nostro quasar. Tuttavia, J1144 ci sorprende con una mutazione della sua luce a raggi X che avviene nel giro di pochi giorni. Le osservazioni hanno rivelato un interessante fenomeno: mentre una porzione del gas viene inghiottita dal buco nero, un’altra viene espulsa sotto forma di potenti correnti, che introducono enormi quantità di energia nella galassia ospite. Questa peculiarità rappresenta un’importante scoperta nel campo dell’astrofisica e getta nuova luce sulle complesse dinamiche che si verificano all’interno dei quasar.