Il 20 luglio 1969, un evento epocale segnò la storia dell’esplorazione spaziale: Neil Armstrong divenne il primo essere umano a camminare sulla Luna. Insieme a Buzz Aldrin e Michael Collins, partì dalla base di Cape Canaveral a bordo del razzo Saturn V il 16 luglio. Dopo trenta orbite attorno alla Luna, il 20 luglio, Armstrong e Aldrin si avventurarono nel modulo lunare chiamato Eagle e iniziarono i preparativi per la discesa. Alle 02:56, circa sei ore dopo, Armstrong posò il piede sulla superficie lunare, seguito da Aldrin 19 minuti dopo.
La prima passeggiata lunare fu trasmessa in diretta televisiva mondiale, coinvolgendo quasi 900 milioni di spettatori. Queste immagini segnarono una svolta nella corsa allo spazio tra Stati Uniti e URSS, che avevano fronteggiato per la conquista dello spazio extraterrestre per oltre un decennio.
Oggi, a oltre 50 anni dall’ultima missione Apollo del 1972, l’umanità si sta preparando per nuove missioni lunari con l’obiettivo di stabilirsi sulla Luna in modo permanente. Programmi come Artemis della NASA mirano a costruire una stazione orbitante attorno alla Luna e insediamenti sulla sua superficie. Gli Stati Uniti, insieme ad altri 27 paesi, tra cui l’Italia, hanno annunciato la loro partecipazione al progetto. La missione di prova senza equipaggio, Artemis 1, è stata completata con successo lo scorso dicembre, mentre Artemis 2 vedrà un equipaggio in orbita attorno alla Luna l’anno prossimo.
Questa nuova corsa alla Luna coinvolge anche nuovi attori come la Cina, che sta progettando l’International Lunar Research Station in collaborazione con la Russia e diversi paesi del Sud America. Anche l’India è tornata in prima linea con il lancio della navetta Chandrayaan-3, una missione senza equipaggio composta da un modulo di propulsione, un lander e un rover. Se tutto procede come previsto, l’India diventerà la quarta nazione a raggiungere la superficie lunare, dopo Russia, Stati Uniti e Cina.
La Luna è solo l’inizio di questa competizione spaziale globale: la costruzione di basi permanenti sulla sua superficie rappresenta solo il primo passo verso programmi ancora più ambiziosi, come lo sbarco su Marte e l’esplorazione di altri oggetti celesti, come gli asteroidi, che sono considerati fonti inesauribili di metalli e elementi preziosi per le future attività spaziali.