Non può bastare una foto per condannare Stefan Radu. Così ha deciso la Commissione disciplinare nazionale presieduta da Sergio Artico che ha prosciolto la Lazio e il calciatore, deferito dalla Procura Federale per rispondere del presunto saluto ai propri tifosi con il braccio destro teso e alzato. Nelle motivazioni si legge infatti che l’unico motivo di prova è la foto del gesto, e non può essere una prova sufficiente.
«E’ indubbio – si legge nelle motivazioni – che detto fotogramma immortali l’attimo di un gesto ma, decontestualizzandolo dagli eventi nei quali è
maturato, non ne chiarisce l’essenza, così da lasciare incompreso se lo stesso abbia avuto natura statica (sulla quale si fonda l’incolpazione) o dinamica (sulla quale si fonda la richiesta di proscioglimento) nel caso in cui facesse parte di un movimento più ampio ed articolato. Ecco pertanto che, non
essendo stata fornita la prova dell’addebito, il deferimento non
può essere accolto».