Così i giornalisti sportivi maltrattano l'italiano
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Così i giornalisti sportivi maltrattano l'italiano

Fra le molte cose che i giornalisti devono farsi perdonare, una riguarda i ripetuti e insopportabili maltrattamenti della nostra lingua. Ecco alcuni esempi. [Xavier Jacobelli]

Così i giornalisti sportivi maltrattano l'italiano
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2 Ottobre 2012 - 15.35


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di Xavier Jacobelli

Fra le diverse cose che la categoria dei giornalisti deve farsi perdonare, una riguarda i ripetuti e ormai insopportabili maltrattamenti della lingua italiana. In prima fila ci sono alcuni telecolleghi sportivi – la tv, si sa, genera mostri in continuazione – ai quali, altri, colpevolmente, si accodano.

Così, le depravazioni lessicali esondano dall’etere e dai satelliti. Tracimano sulla carta stampata e sui siti. Sono tracce inconfondibili di una generazione incapace di dare una notizia (solitamente, l’ultima, in ordine di tempo, è il certificato di nascita prodotto dai genitori all’ufficio anagrafe), cresciuta a colpi di copia e incolla e lesta ad appropriarsi degli obbrobri tv.

Nasce così l’idea di fondare il Fronte per la Difesa dell’Italiano e del Congiuntivo (Fdic), da non intendersi quale malattia dell’occhio, al contrario di una convinzione sempre più diffusa.

Oggi vi segnaliamo alcuni abusi, contro i quali la lotta deve essere dura e senza paura. Naturalmente, cari Lettori, sono bene accette tutte le voste segnalazioni. E’ l’unione che fa la forza. O no?

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TOP PLAYER – Nell’estate 2011, per definire l’attaccante ideale inseguito dalla Juve, Beppe Marotta coniò questa definizione che ha infestato le cronache di due mercati estivi e uno invernale. Si potrebbe dire fuoriclasse, campione, grande campione. No, in tv continuano a dire top player. Il che porta pure jella a Marotta che non l’ha ancora trovato.

TITOLARISSIMI – Deprecabile caso di sostantivo trasformato in superlativo assoluto. Come nella Fattoria degli Animali dove tutti sono uguali, ma i maiali sono più uguali degli altri, nel calcio non basta più definire titolare un giocatore. E le riserve? A quando la qualifica di “riservissime” per quelli che non giocano mai?

SPORTELLATE – Uno dei neologismi peggiori, mutuato dal linguaggio motoristico e inventato per classificare gli interventi di particolare rudezza o di vigoria fisica.

TANTA ROBA – Esclamazione ricorrente per commentare o una prodezza balistica o un gol d’antologia (vedasi Miccoli al Chievo con tiro dalla distanza di 41 metri e 2 centimetri) o anche il nulla. L’importante è ripeterla, fingendo meraviglia.

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SCHEDULARE – Ignobile italianizzazione del termine aeroportuale inglese: costituisce un dichiarato attentato alle orecchie dei teleutenti. Domanda di una telegiornalista al collega inviato alle costole dei campioni d’Italia: “Com’è schedulata la giornata della Juve?”. Lo sciagurato rispose.

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