Juventus-Roma: le nefandezze di un arbitraggio infelice
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Juventus-Roma: le nefandezze di un arbitraggio infelice

Ieri a Juventus-Roma, mi sembrava fossero ritornati i fantasmi di qualche anno fa, di quei campionati falsati e corrotti. [Piero Montanari]

Piero Montanari
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6 Ottobre 2014 - 16.50


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di Piero Montanari

Arrivando buon ultimo a commentare la travagliata partita di ieri tra Juventus e Roma, finita come sappiamo con una rocambolesca e contestata vittoria della Juve per 3 a 2, ho avuto la possibilità di leggere il fiume di inchiostro (in gran parte digitale) che è stato versato per scrivere articoli e affermare posizioni conflittuali sulla partita e le sue conseguenze nel prosieguo del campionato, ma soprattutto ascoltare le tante radio della Capitale che parlano solo di calcio, fatto assolutamente fenomenale nel nostro Paese: ore ed ore di trasmissioni, anche notturne, perse nei chiacchiericci più inutili e ripetitivi sugli accadimenti delle due squadre capitoline.

In questo mare magnum di chiacchiere e sproloqui, ho cercato una consolazione per ciò che ho visto ieri in campo durante Juve-Roma, qualcuno che ne condividesse con me le nefandezze degli accadimenti, generate da un arbitraggio talmente infelice, da sembrare l’effetto di qualche corruttela magheggiona tra Rocchi e lo staff della Juve, con Marotta a dirigere le operazioni di intortamento.

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Sono certo, anzi certissimo, che così non è stato, perché la Juventus che rubava le partite, chiudeva gli arbitri che non la favorivano negli spogliatoi, che si diceva nelle accuse rifilasse ai suoi giocatori eritropoietina come se piovesse, che intratteneva rapporti con i designatori arbitrali per influenzare le designazioni e avere arbitraggi parziali, insomma, quella Juventus non c’è più, spazzata via insieme a Moggi, Giraudo, e l’arbitro De Santis insieme agli scudetti “vinti” nei campionati 2004-2005, 2005-2006, con conseguente retrocessione in serie B nel 2006-2007.

Però ieri, guardando Juventus – Roma e i due rigori concessi alla Juve dall’allucinato Rocchi per falli fuori area, e il gol di Bonucci a sancire il 3 a 2 juventino con Vidal a un metro dalla porta di Skorupski, in fuori gioco, a dar fastidio ed ostruire il cono di visione del portiere, beh, guardando tutto questo ed altro, sono ritornati paurosamente i fantasmi di ieri, di quei campionati falsati e corrotti, tristi ed inutili per chi ama lo sport, fatti per far vincere una sola squadra e per insultare il calcio che, ieri, nel catino frastornante dello Juventus Stadium, ha subito un’ulteriore, pericolosa spallata, proprio nel momento in cui il “malato” sembrava essere – non dico in via di guarigione – ma forse fuori pericolo dalla prognosi infausta nella quale era precipitato questi ultimi anni.

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Non voglio credere che sia così, che sarà così nel futuro; voglio solo sperare che ieri, a Torino, si sia consumata una giornata nefanda per un povero arbitro in grande confusione, il signor Rocchi Gianluca, da Firenze, classe 1973 che nella classifica degli arbitri internazionali nel 2013 era addirittura al decimo posto del ranking e che probabilmente oggi ha bisogno di un lungo periodo di riposo.

Voglio credere e sperare che sia così, per la Roma, per tutte le squadre che soffrono e si impegnano, per il calcio che amo, per lo sport tutto.

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