A Marassi il Genoa vince 1-0 grazie ad Antonini, schierato titolare a sorpresa dal tecnico Gasperini. I bianconeri dominano per tutta la gara creando numerose occasioni soprattutto nella ripresa.
Nei primi 45′ ci provano Bonucci e Tevez ma Perin è attento, poi arriva anche il palo di Llorente. Nel secondo tempo dentro Morata che si mette subito in mostra ma la porta sembra stregata, ancora di più quando nuovamente un palo dice no alla Juventus, questa volta a Ogbonna.
Perin salva miracolosamente anche su Morata, ma il gol continua a non arrivare. Nel recupero, con la Juventus proiettata in attacco alla ricerca del successo, subisce la beffa con Antonini che gela i bianconeri, ora agganciati in testa dalla Roma.
Rilancio Inter, sempre su rigore Come domenica a Cesena, un rigore di Icardi ridà ossigeno all’Inter, che batte a fatica la Sampdoria, alla prima sconfitta stagionale ma, in attesa del posticipo Verona-Lazio, ancora terza in classifica insieme a Milan e Udinese con un punto in più dei nerazzurri.
Dopo un avvio incoraggiante con due occasioni non sfruttate da Palacio (ancora a secco in questo campionato) l’Inter incontra le consuete difficoltà di manovra, troppo lenta e prevedibile per impensierire la formazione di Mihajlovic, che si chiude bene in difesa senza concedere spazi ed è sempre pronta a ripartire in contropiede per far male, come allo scadere del primo tempo con la traversa colpita dall’ex Duncan e nella ripresa, dopo un’altra occasione sciupata da Palacio, nel finale con un miracolo di Handanovic su Eder prima del rigore guadagnato da Kuzmanovic (entrato al posto dell’infortunato Hernanes) e trasformato da Icardi al novantesimo minuto.
Il tutto sotto gli occhi dei Simpsons e del ct della Nazionale, Antonio Conte, che osserva il centrocampista blucerchiato Soriano (entrato nella ripresa) e il croato Kovacic, prossimo avversario dell’Italia il 16 novembre proprio a San Siro.
Il Milan è terzo Doveva essere la serata di Fernando Torres, richiesto a gran voce dal presidente Berlusconi dopo il pareggio 1-1 contro la Fiorentina, ma il mattatore della serata di Cagliari è stato in realtà Victor Ibarbo. E’ lui la variabile impazzita che ha messo a ferro e fuoco la retroguardia del Milan.
Dal Sant’Elia riaperto anche nella sua vecchia curva sud la formazione allenata da Filippo Inzaghi esce con un pareggio prezioso per come si era messo l’incontro. Sì perché dalle accelerazioni di Ibarbo sono nate tutte le azioni più pericolose dei sardi abili a sfruttarlo puntualmente in contropiede. Su una di queste ripartenze è Cossu a verticalizzare per Ibarbo che taglia in due la difesa rossonera e di testa anticipa e beffa Abbiati.
Nel momento migliore del Cagliari è però il Milan a trovare un vero e proprio jolly che riequilibra l’incontro. Bonaventura ottiene sfera decentrato sulla destra guarda a centro area ma trova una traiettoria che si insacca all’incrocio lontano battendo Cragno. Ibarbo resta il fattore dell’incontro anche nella ripresa con De Sciglio prima, che salva su di lui in extremis, e Rami poi che è costretto a stenderlo al limite concedendo la punizione con cui Conti scheggia il palo.
I cambi di Zeman e Inzaghi si annullano e con le squadre che esauriscono le energie crolla anche il ritmo dell’incontro. Il Milan si accontenta del pareggio che gli vale il momentaneo terzo posto in classifica in attesa della partita di domani fra Lazio e Verona.