In Palestina l'italiano Cusin fa la storia con la sua Ahli al-Khalil
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In Palestina l'italiano Cusin fa la storia con la sua Ahli al-Khalil

La squadra allenata dall'italiano ha battuto 2-1 l'Ittihad Shujaiyeh nel ritorno della Supercoppa di Palestina dopo 5 giorni d'attesa per i permessi.

In Palestina l'italiano Cusin fa la storia con la sua Ahli al-Khalil
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15 Agosto 2015 - 16.59


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Per capire il valore di questa “storica partita” bisogna fare un salto di 15 anni, da Israele non ha più permesso che i club dei due diversi campionati che si disputano in Palestina, quello di Gaza e quello della West Bank, potessero incontrarsi. Dai tempi della prima Intifada non era permesso alle squadre attraversare i Territori occupati e raggiungere la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania e viceversa.

Questo incontro è durata virtualmente due settimane, alla fine si è conclusa ed è stata vinta dall’Ahli al-Khalil allenato dall’italiano Stefano Cusin. La squadra di Hebron ha battuto 2 a 1 l’Ittihad Shujaiyeh (o anche Shejaiya) di Gaza, col gol decisivo segnato in extremis, al primo minuto di recupero e su calcio di punizione da Ahmad Maher. L’Ahli al-Khalil in questo modo ha conquistato la Supercoppa di Palestina e accede di diritto alle fasi finali della Coppa d’Asia.

Il match d’andata dopo un paio di rinvii e molte difficoltà si era giocato allo stadio Yarmouk di Gaza il 6 agosto ed era terminato 0-0. Il ritorno si sarebbe dovuto disputare a Hebron domenica scorsa, il 9. Ma Israele non aveva concesso il visto a quattro giocatori e tre dirigenti del Shujaiyeh, ritenuti troppo vicini ad Hamas. Tel Aviv temeva la gara divenisse occasione di proteste anti-israeliane dopo la morte di un bimbo di 18 mesi e del padre nel rogo della loro abitazione causato dal lancio di bombe molotov da parte di coloni estremisti, in un villaggio vicino Nablus nel nord della Cisgiordania.

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Ma alla fine, però, dopo cinque giorni d’attesa è arrivato il lascia passare e l’esigua comitiva (35 persone) di dirigenti e calciatori dell’Ittihad Shujaiyeh ha potuto percorrere i 60 chilometri che separano Gaza da Hebron.

Ad accoglierli 10 mila tifosi stipati in uno stadio picclo. Hebron ha due squadre nella League e il calcio è seguitissimo in tutta la Palestina, eredità della dominazione britannica. A Gaza la partita, invece, è stata seguita in diretta tv nei bar affollati di gente per l’occasione. Le parole di Cusin che allena a Hebron dallo scorso gennaio, circondato da un piccolo staff di italiani, fanno intuire subito il suo entusiasmo “E’ stata davvero una partita storica. Vuol dire molto per la Palestina e per lo sport”. Adesso Cusin si prepara a guidare la nazionale palestinese.

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