Fino a cinque anni fa Rousey lavorava ancora come barista. Poi il successo nella lotta, i film. L’americana Ronda Rousey era considerata fino a pochi mesi fa la più forte lottatrice di arti marziali miste al mondo. Ha perso il suo secondo incontro di fila, combattuto contro la brasiliana Amanda Nunes. Il suo dominio nelle arti marziali miste è stato paragonato a quello di Mike Tyson nella boxe, alla fine degli anni Ottanta, per intenderci. Osannata come la più bella e la più brava sta perdendo colpi. Letteralmente.
Così Amanda Nunes celebra la sua vittoria e il mantenimento di campionessa dopo l’incontro lampo contro Ronda Rousey a Las Vegas per l’ultimo evento targato Ultimate Fighting Championship, ovvero UFC 207. Era uno degli incontri più attesi, quello tra la la leonessa Nunes, brasiliana, nuova campionessa del mondo, alla prima difesa del titolo conquistato in modo dominante a UFC 200, lo scorso luglio contro Miesha Tate, e “rowdy” Rousey, statunintense, all’apice della carriera, che tornava dopo più di un anno nell’ottagono.
Rousey – che non è solo una lottatrice ma ha anche recitato in vari film e scritto diversi libri, tra cui un’autobiografia di successo – ha perso in 48 secondi, non riuscendo mai davvero a colpire Nunes. L’arbitro ha interrotto l’incontro e assegnato la vittoria dopo che Rousey aveva subito una serie di colpi in faccia: dopo la fine dell’incontro Rousey ha protestato brevemente con l’arbitro, poi è stata portata via in braccio dalla madre.