Bebe Vio elogiata da Von der Leyen al Parlamento europeo: "Ispirazione per tutti noi"
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Bebe Vio elogiata da Von der Leyen al Parlamento europeo: "Ispirazione per tutti noi"

La presidentessa sulla campionessa paralimpica: "Ad aprile rischiava di morire: è una leader, immagine della sua generazione"

Von der Leyen con Ursula von der Leyen e Gentiloni
Von der Leyen con Ursula von der Leyen e Gentiloni
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15 Settembre 2021 - 12.58


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Un omaggio inaspettato che deve inorgoglirci in quanto italiani.

La presidentessa della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è presentata in plenaria al Parlamento europeo accompagnata dalla campionessa paralimpica Bebe Vio, sua ospite.

Prima dell’avvio della seduta, von der Leyen si è intrattenuta con l’atleta italiana. Con loro, tra gli altri, anche il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni.  

“Ad aprile le avevano detto che rischiava di morire, poi è riuscita a vincere una medaglia olimpica”, ha detto la presidente della Commissione europea citando la campionessa veneta, dedicandole un lungo e caloroso applauso. Von der Leyen ha elogiato l’atleta come “una leader, immagine della sua generazione, da cui trarre ispirazione” per la sua determinazione. L’ha anche presentata “come ispirazione per l’Europa”. 
Raccontando lo straordinario percorso della campionessa italiana, von der Leyen ha detto in italiano: “Se sembra impossibile allora si può fare”, la frase scelta dalla schermitrice italiana per celebrare su Instagram la sua vittoria alle Paralimpiadi. 

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Solo poche settimane fa la 24enne azzurra, dopo la vittoria di un oro nel fioretto individuale e di un argento a squadre nelle Paralimpidi di Tokyo, aveva svelato di aver rischiato la morte a causa di una infezione: “Lo scorso 4 aprile mi sono dovuta operare e sembrava che questa Paralimpiade non doveva esserci, abbiamo preparato tutto in due mesi, non so come abbiamo fatto. Non ci credevo di arrivare fin qui”. L’atleta ha raccontato di aver avuto una infezione da stafilococco degenerata fino a una diagnosi di amputazione dell’arto sinistro e morte entro poco.

“Sono felice, hai capito perché ho pianto così tanto? – ha continuato l’atleta – l’ortopedico ha fatto un miracolo, è stato bravissimo, tutto lo staff lo è stato. Questa medaglia assolutamente non è mia, è tutta loro”. 

 

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