Campionato mai stato più aperto, con ancora tutto in ballo e con le inseguitrici che adesso possono tornare a sperare.
Al quinto tentativo l’Inter vince uno scontro diretto. E lo fa contro il Napoli capolista nella giornata perfetta, dopo il k.o. del Milan a Firenze che consente in un sol colpo alla banda Inzaghi di ridurre da 7 a 4 i punti di ritardo sulla vetta. Visto che contro Atalanta, Lazio, Juve e Milan i nerazzurri avevano mancato la vittoria da una situazione di vantaggio, stavolta decidono di andare sotto (Zielinski) per poi sgommare con Calhanoglu, su rigore, Perisic e Lautaro, che non segnava su azione dal 25 settembre, prima dell’eurogol di Mertens che apparecchia un finale da cuore in gola.
Ma sul più bello si mangia il 3-3. Come per Inzaghi all’Olimpico, anche il ritorno di Spalletti al Meazzada ex coincide con prima sconfitta e amarezza diffusa.
Nessuna sorpresa nelle formazioni. Inzaghi punta su Ranocchia per sostituire l’infortunato De Vrij e preferisce Correa a Dzeko per affiancare Lautaro. Perso Politano, positivo al Covid, Spalletti lancia Lozano e chiede a Zielinski, che si muove alle spalle di Osimhen, di braccare Brozovic, l’uomo che avvia l’azione interista. In effetti i nerazzurri in avvio faticano a far uscire palloni puliti, ma con un paio di cambi gioco riescono a portare alla conclusione Lautaro e Darmian.
Tiri fuori, mentre il Napoli alla prima occasione fa centro: al 17′ Zielinski ruba un pallone sanguinoso a Barella, innesca Insigne che ne pesca l’inserimento, destro dal limite e capolista in fuga. Mentre Spalletti minaccia l’ammonito Osimhen di toglierlo se non si dà una calmata, l’Inter si rialza in fretta grazie al solito cambio gioco che innesca Darmian e Barella. L’esterno invece che calciare al volo la appoggia all’azzurro, la cui girata finisce sul braccio di Koulibaly. Un mani che solo Valeri (solerte però ad ammonire Inzaghi che protesta) non vede.Il Var provvede e al 24′ Calhanoglu fa 1-1 spiazzando Ospina. San Siro torna una bolgia, l’Inter morde alta ed Osimhen alla mezzora rischia per un fallo poco simpatico su Calhanoglu.
Il nigeriano invece al 34’colpisce indisturbato su assist di Di Lorenzo, ma Skriniar lo mura. Sono proprio i due esterni di destra a farsi apprezzare in questo primo terzo di match perché anche Darmian sul fronte opposto spinge come un ossesso, dando ai suoi uno sfogo in più in attacco. Quando però i nerazzurri esagerano rischiano in contropiede, con Osimhen che al 39′ non sfrutta l’assist di Lozano, fino a lì molto sulle sue.
Quando il pareggio all’intervallo sembra scritto, Perisic si avvita magicamente sul corner di Calhanoglu e trova il gol del vantaggio. Anche questo certificato dalla tecnologia, perché Ospina smanaccia, ma quando il pallone ha già varcato la linea di porta.
Nessuna novità a inizio ripresa, ma dopo uno squillo di Lautaro (Ospina sicuro in presa bassa) Spalletti è costretto a inserire Petagna per Osimhen, uscito malconcio da un contrasto aereo con Skriniar e portato in ospedale per accertamenti a causa di un sospetto trauma cranico. Il Napoli è costretto a pressare alto e per una volta è l’Inter a godere in contropiede.
Allo scoccare dell’ora Fabian viene murato e Correa – stimolato come contro l’Udinese dall’imminente sostituzione – parte palla al piede, resiste al ritorno dello spagnolo e serve Lautaro, lasciato colpevolmente solo da Mario Rui che stringe sul Tucu malgrado ci sia Koulibaly. Il Toro manda il destro in buca d’angolo, tornando al gol dopo oltre un mese e mezzo e spaccando la partita.
Inzaghi a questo punto inserisce sì Dzeko per Correa e anche Vidal per Calhanoglu, con conseguente passaggio di Barella a sinistra. Spalletti ci prova con Elmas e Mertens per Lozano e Insigne. Inzaghi si copre con Gagliardini e Dimarco per Barella e Lautaro, con Perisic che va a fare la seconda punta. Il Napoli ci prova ma sbatte sistematicamente contro un muro.
Quando però Dzeko si fa rubare palla ingenuamente, Mertens al 79′ si inventa l’eurogol che riapre i giochi. La paura del Meazza si moltiplica quando Ospina e Dzeko restano a terra dopo una violenta zuccata. Per fortuna riprendono entrambi, con tanto di turbante.
Finale da cuore in gola, con Mario Rui che, appena annunciati 8′ di recupero,colpisce a colpo sicuro, perso sul secondo palo. Non si sa bene come, ma Handanovic riesce a smanacciare sulla traversa. L’Inter però ormai trema e al 96′ Mertens, sempre solo sul palo opposto si mangia il 3-3. Titoli di coda e campionato sempre più avvincente.