Una operazione che fa discutere mentre sullo sfondo riecheggiano le parole di Sarri che aveva detto che Ronaldo è una multinazionale e che li non si sentiva a suo agio a gestirlo, visto che è un allenatore e non altro.
Una considerazione di natura sportiva ma che adesso assume un altro significato.
La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta che coinvolge la Juventus. Alla base dell’indagine della Procura e della Guardia di Finanza, ci sarebbero plusvalenze per 282 milioni di euro in tre anni. Gli accertamenti riguarderebbero anche i rapporti economici tra la società e Cristiano Ronaldo, che non è però indagato. Coinvolti, invece, il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, Fabio Paratici ed altre tre persone all’interno del settore commerciale.
Il decreto di perquisizione
Le operazioni sotto la lente dei magistrati torinesi che indagano sulla Juventus, si legge nel decreto di perquisizione, “nel momento in cui consentono la registrazione per intero del ricavo nell’esercizio in corso e la ‘spalmatura’ dei costi negli esercizi successivi, determinano un miglioramento fraudolento degli indici di bilancio, in particolare della voce del conto economico denominata ‘altri ricavi e proventi – plusvalenze da cessione diritti pluriennali prestazioni calciatori’ e della voce dello stato patrimoniale ‘diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori’ con conseguente configurabilità, a carico del dei soggetti apicali interessati del delitto di false comunicazioni sociali”.
Le plusvalenze
Le plusvalenze contabilizzate dalla Juventus negli anni dal 2019 al 2021 ammontano a complessivi 322.707.000 di euro. La cifra e’ riportata nel decreto di perquisizioni emesso dalla procura di Torino a carico della società bianconera in cui di sottolinea che “si è registrata la costante crescita di siffatta voce, ad eccezione dell’ultimo esercizio, in via del tutto proporzionale all’aumento delle perdite e degli ammortamenti dei medesimi diritti”.