“Se l’avessi detto tempo fa che il mio sogno era vincere l’oro olimpico, la gente mi avrebbe preso per matto. Ma per quello esistono i sogni , si raggiungono solo se ci credi, nulla è irraggiungibile. Quanto veloce posso ancora andare non lo so, il mio allenatore dice che posso ancora migliorare. Mi piace pensare che non ci siano limiti” questo un estratto della lunga intervista di Marcell Jacobs al periodico Welt.
“E’ un grande onore essere il più veloce del mondo. Da quando bambino mi ispiravo a Usain Bolt. Ho sognato un giorno di essere come lui. Cosa è cambiato nella mia vita? Se cammino per le strade in Italia le persone spesso mi fermano, non vogliono solo una foto, vogliono ringraziarmi per la medaglia d’oro. È un oro per tutta l’Italia, è così che la vediamo, e la gente ringrazia per quello che ho fatto per il Paese. In privato e come atleta ma la mia vita è rimasta la stessa”.
“Tokyo è stato solo l’inizio di una lunga strada che l’Italia sta intraprendendo. Prima sembrava che gli italiani non potessero vincere nell’atletica leggera, ora i ragazzi hanno visto che è possibile. I Giochi hanno dato un grande impulso al movimento”.