di Cristiano Cesarini
Fallo di de Vrij su Osimhen e rigore che Insigne trasforma: il match scudetto si mette subito bene per il Napoli, dopo pochi minuti. La squadra di Spalletti, inizialmente, fa la partita, e riesce a riempire l’area dell’Inter con numerosi uomini. Il Napoli si distende in velocità, e Zielinski colpisce il palo esterno. Osimhen risulta il terminale perfetto per le trame del Napoli, perché difende benissimo il pallone, e sa trovare il modo di puntare la porta avversaria con efficacia.
L’Inter, per evitare di concedere il possesso ai partenopei, prova in alcuni frangenti ad alzare il pressing per recuperare la sfera sulla trequarti avversaria. Al 35′ Perisic attacca lo spazio alle spalle di Di Lorenzo, riceve palla e pennella per Dzeko, che di testa tira troppo centrale. Insigne, senza palla, si porta regolarmente in zona centrale, dove trova lo spazio giusto per dettare il passaggio ai compagni, agevolando il possesso palla del Napoli.
Ad inizio ripresa episodico il pareggio nerazzurro di Dzeko che sfrutta un rimpallo favorevole. Poco dopo, Brozovic e Barella pasticciano in costruzione, Osimhen intercetta, si invola e sfiora il palo. Le squadre tendono ad allungarsi nella ripresa: Elmas, subentrato nel primo tempo a Politano, e Insigne, si stringono accanto a Zielinzki per non concedere passaggi in zona centrale all’Inter. Quando il Napoli accelera, saltando la mediana nerazzurra crea pericoli: Handanovic salva su Elmas, che calcia da pochi passi appostato sul secondo palo su un traversone di Insigne.
Con le squadre lunghe, ogni volta che una delle due compagini perde palla, si creano dei potenziali pericoli: si va a fiammate, con improvvise accelerazioni, ma manca sempre l’ultimo passaggio.