L’Inter parte forzando il pressing alto sulla costruzione dal basso del Sassuolo, per recuperare subito il pallone, e alimentare la fase offensiva. Il Sassuolo riparte veloce, e passa in vantaggio grazie ad un break sulla mediana di Berardi e Lopez, che rubano palla a Calhanoglu: palla a Raspadori che fulmina Handanovic, ancora una volta colpevole tra i pali. Il turco prova a sostituirsi a Brozovic squalificato nell’impostazione della manovra, ma perde diverse volte i contrasti in mezzo al campo: in realtà nella posizione di vertice basso agisce Barella, mentre Gagliardini gioca da mezzala d’inserimento.
Inzaghi prova a sganciare i terzi, Skriniar e Di Marco, a supporto dei quinti sulle corsie esterne, dove il Sassuolo rischia spesso di trovarsi in superiorità numerica. L’Inter fatica a servire le punte, manca un riferimento davanti come Dzeko, e subisce il secondo gol: cross dalla trequarti sinistra di Traore e Scamacca di testa, indisturbato, mette dentro incrociando sul secondo palo. Al 30′ zuccata di Skriniar, con Consigli che dice di no in tuffo plastico. L’Inter non riesce a cambiare ritmo, e accusa maledettamente il palleggio dei neroverdi, e la brillantezza sulle fasce di Berardi e Traore. I due esterni alti del Sassuolo sono devastanti, e sul finale del primo tempo l’attaccante italiano, servito dall’ivoriano, colpisce la traversa con un tiro a giro dal limite.
Nella ripresa lo spartito cambia di poco, con il Sassuolo che inizia a sentire la possibilità di portare a casa i tre punti e di conseguenza prova a gestire il doppio vantaggio, mentre l’Inter aumenta la propria spinta offensiva.
Fino al più clamoroso dei “quasi gol”, con Lautaro che al 72′ spedisce fuori un pallone che andava solo spinto nella porta vuota, distante appena un metro dall’argentino.
Finisce così la partita che poteva essere il primo match point per lo scudetto e invece ha spalancato le porte a Napoli e Milan. Per assurdo, il miglior attacco del campionato ha un evidente problema di gol provenienti dai propri attaccanti. Sembra un gioco di parole ma è l’attuale situazione della squadra di Inzaghi.