Ucraina, riprende il campionato: "Voi russi ci fate la guerra, noi ucraini giochiamo a calcio"
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Ucraina, riprende il campionato: "Voi russi ci fate la guerra, noi ucraini giochiamo a calcio"

Riprenderanno domani i campionati di calcio ucraini di serie A, B e C, sebbene si giocherà a porte chiuse e vicino a rifugi antiaerei.

Ucraina, riprende il campionato: "Voi russi ci fate la guerra, noi ucraini giochiamo a calcio"
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22 Agosto 2022 - 15.39


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Riprendono le competizioni sportive in Ucraina. Martedì 23 agosto, infatti, nonostante il conflitto con la Russia sia ancora nel suo pieno, inizierà il campionato di calcio, nonostante si giocherà a porte chiuse.

«Voi russi ci fate la guerra, noi ucraini giochiamo a calcio, e facciamo anche il campionato. Anzi, i campionati: serie A, B e C, maschile e femminile. Abbiamo bisogno di calcio. E lo facciamo per i tifosi, ma anche per i nostri soldati al fronte», afferma Andriy Pavelko, presidente della Lega calcio ucraina.

Ucraina, si gioca a porte chiuse – Il calcio vuole ripartire nonostante la guerra; un bel messaggio per l’Ucraina, che martedì 23 agosto vedrà in campo per l’inizio ufficiale della stagione Shakhtar Donetsk (che fu di De Zerbi) contro il Metalist 1925. Il terrore è ancora nell’aria, ma il tentativo di andare avanti c’è e il campionato ripartirà. Alle 12 di martedì 23 agosto in tanti cercheranno una fuga dalla triste realtà grazie al pallone che rotola sul campo verde. Anche se non ci sarà festa sugli spalti, con tutte le gare che si disputeranno a porte chiuse per ovvi motivi di sicurezza.

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Ucraina, le soluzioni per l’incolumità dei calciatori – Provvedimento necessario per garantire l’incolumità dei cittadini, ma anche per i calciatori si è pensato a tutto per garantire la sicurezza loro e degli staff tecnici impegnati in campo. A soli 500 metri da ogni impianto di gioco, infatti, sono stati predisposti dei rifugi antiaerei da usare in caso di emergenza. Certo, tutto molto lontano dalla normalità ma il segnale è chiaro; si vuole ripartire e ricominciare una vita che almeno assomigli alla normalità in questo momento buio della storia del paese. E non si può far altro che sperare che il messaggio del calcio giunga forte e chiaro a chi dovrebbe ascoltarlo.

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