di Niccolò Righi
Continua il momento di crisi per l’Italia, che riesce sì a vincere, ma non a convincere. Mancini, dopo l’Inghilterra, cambia 8/11, confermando i soli Donnarumma, Di Lorenzo e Retegui, ma i risultati sono ben poco diversi da quelli di tre giorni fa. La vittoria è l’unica nota lieta, in una serata che lascia più domande che certezze. Fermarsi al risultato sarebbe come guardare il dito e non la luna, dato che, soprattutto nel secondo tempo, l’Italia ha spesso subito l’offensiva avversaria, andando vicina più e più volte a subire gol dalla modestissima Malta.
E lo stesso CT è lapidario in conferenza stampa, rispondendo “niente” a cosa avrebbe salvato della gara.
Gestione delle forze? Sicurezza nel risultato maturato nella prima mezz’ora? Tutto può essere. Ci sarebbe però da ricordare, a chi scende in campo, che l’Italia gli ultimi due Mondiali li ha visti dal divano di casa. Come del resto Malta.
Le pagelle
Donnarumma 6 – Una sua bella parata ad inizio partita evita che uno svarione difensivo che permetta a Satariano (che in Italia ha 2 presenze con il Frosinone in B e 1 con la Pergolettese in C…)di concludere a rete. La sensazione, però, è quella di vedere un lontanissimo parente del portierone che due anni fa ci faceva vincere l’Europeo.
Di Lorenzo 6 – solito moto perpetuo sulla fascia, lascia però troppo spesso la corsia di destra scoperta in fase difensiva. Forse era un po’ stanco. (46′ st Darmian 6 entra e controlla la partita, in un secondo tempo in cui l’Italia sceglie di non giocare).
Scalvini 5.5 – pronti via, si perde Satariano che per poco non segna. Nella difesa a 4 non è a suo agio, e qui sorge una duplice domanda: perché il CT convoca diversi giocatori che in campionato giocano a 3 e poi gioca a 4? Ma, soprattutto, perché un giocatore che sa giocare solo a 3 vale 30/40 milioni? (37′ st Toloi s.v.)
Romagnoli 5.5 – dovrebbe essere il regista arretrato e avrà fatto sì e no tre lanci in tutta la partita. Un po’ poco per uno che nelle conferenze stampa parla tanto e in campo spesso sparisce.
Emerson Palmieri 6 – confeziona l’assist per lo 0-2 di Pessina ma a parte quello francamente lo si vede poco. Corre, corre tanto. Forse anche troppo. Spesso a vuoto.
Pessina 6.5 – il migliore degli azzurri. Mette il risultato in cassaforte ed è l’unico che fa un po’ di fraseggio a centrocampo ma dovrebbe inserirsi maggiormente tra le linee. La sua comunque, nel complesso, resta una buona gara.
Cristante 5 – è messo davanti alla difesa per fare diga, ma gli avversari passano spesso senza problemi. Spesso distratto, spesso in ritardo, si prende pure un’ammonizione sacrosanta.
Tonali 5.5 – i primi 15 minuti sono da horror: una serie di stop e passaggi sbagliati da giocatore di bassa categoria. Mezzo voto in più per aver trovato con precisione l’inzuccata di Retegui (67′ st Verratti 6 esperienza per gestire il vantaggio. Il perché lui e non Frattesi è un mistero).
Gnonto s.v. – non volendo infierire, perché si fa male dopo 20 minuti, ma fino a quel momento non ne aveva azzeccata mezza. (20′ pt Grifo 5– impalpabile, come il tiro che al 93′ rischia di abbattere un tifoso presente in cima alle tribune dello stadio).
Retegui 6.5 – il giocatore è completamente slegato dal gioco e sarebbe strano il contrario, ma nelle uniche due palle che ha avuto ha fatto due gol. Bravo lui e brava l’intuizione di chi lo ha chiamato. (Scamacca 6 – sarebbe anche da 6+, di incoraggiamento almeno. Si vede che ha rabbia e che vuole dimostrare il suo valore, in un periodo in cui non gioca più ne’ in nazionale ne’ col club. La converta in spirito agonistico e può tornare ad avere un ruolo di primo piano).
Politano 4.5 – va sul fondo e crossa male, poi rientra sul sinistro e non tira mai. Allora punta Attario, che stasera sembra Maldini, e non lo salta nemmeno una volta. Poi entra in area, uno svolazzo a destra, una mezza finta a sinistra e viene ripreso dal difensore, che giustamente lo stende sul prato. Inguardabile.
Mancini 5: abbiamo dato a Cesare quel che era di Cesare, ma adesso francamente le attenuanti da dare al Mister sono abbastanza scarse. Ripropone la stessa difesa a 4, pur avendo in rosa 4 centrali che con i rispettivi club giocano in una difesa a 3. Si lamenta per lo scarso utilizzo dei giovani nel nostro campionato (verissimo), ma al 70′, a risultato (quasi) acquisito, decide di mettere il solito Verratti e non Frattesi. Udogie e Fagioli vengono mandati in under 21 “perché la squadra aveva da giocarsi partite importanti e non voleva indebolirla”, ma gli toglie Carnesecchi per portarlo come quarto portiere. I giocatori non saranno di primo piano, gli infortuni staranno giocando un ruolo centrale, ma anche le tue scelte, mister, stanno iniziando ad essere opinabili.
Malta (3-5-2): Bonello 6.5; Apap 6 (37′ st Brown s.v.), Borg 5.5, Attard 6.5 (18′ st Muscat 6); Mbong 6, Yankam 6.5, Guillaumier 5.5, N. Muscat 6 (31′ st Teuma s.v.), Corbolan 6.5; Satariano 5.5 (18′ st Nwoko s.v.), Jones 5 (31′ st Dimech s.v.). All.: Marcolini 6.
Partita coriacea per Malta che tatticamente è molto disordinata ma che riesce in più di un’occasione a mettere in difficolta gli Azzurri. Quantomeno il gol avrebbe permesso di animare una partita che nel secondo tempo si fa fatica a commentare, e invece no, neanche quello.