Una sorpresa, un argentino dal sangue italiano che ha subito esordito – segnando due gol nelle prime due partite ufficiali con la maglia della Nazionale – ed era fino a poche settimane fa del tutto sconosciuto al pubblico italiano.
È cresciuto nelle giovanili del Boca Juniors e ha esordito nella nazionale azzurra segnando il primo gol a Napoli, unendo di nuovo le due terre di Maradona, nonostante non sia bastato a rimontare l’Inghilterra. C’è il segno di Diego nel destino di Mateo Retegui, l’attaccante che Roberto Mancini ha pescato nel campionato argentino, prendendolo dal Tigre e dandogli, grazie alla sua cittadinanza italiana, la chance di scegliere la nazionale azzurra.
Lui, Retegui, ha accettato la nuova sfida trovandosi per la prima volta a giocare in Europa dopo gli anni con i club in patria, dal Boca all’Estudiantes e ora al Tigre.
È nato a San Fernando ma la sua famiglia, in particolare suo nonno, era nato a Canicattì, in provincia di Siracusa e poi emigrato in Argentina. «Sono triste per la sconfitta, ma molto contento per aver esordito con la maglia di questo Paese», le sue prime parole azzurre, nel postpartita, ovviamente in argentino. «Per la mia famiglia e per me è un orgoglio rappresentare questi colori. Mi sarebbe piaciuto che fosse un esordio con una vittoria, ma dobbiamo lavorare per correggere gli errori e vincere la prossima»
Giunto in Italia, Retegui ha avuto un lungo dialogo con Mancini, è stato pochi giorni in ritiro con la nazionale e subito una maglia da titolare. Il ct azzurro ha creduto in lui dopo averlo visto nel campionato argentino ma anche dopo aver visto la sua determinazione in campo a Coverciano.
Lo ha paragonato a Batistuta quando arrivò in Italia, Mancini, che gli ha dato la maglia da titolare, scommettendo su di lui nell’esordio della nuova Italia nelle qualificazioni agli Europei 2024. Retegui in campo ci ha impiegato iil primo tempo per capire bene ritmi e geometrie, poi nella ripresa ha affinato velocemente lintesa con i compagni, si è fatto trovare nel posto giusto in due occasioni, sprecando, ma alla terza non ha sbagliato: prima un tiro alto, poi subito dopo palla rubata dall’Italia e assist di Pellegrini per l’argentino che non ha sbagliato, esultando e prendendosi l’abbraccio dello stadio Maradona, che con l’Argentina ha sempre un forte feeling.
Sei gol col Tigre in Argentina in queste prime 9 giornate di campionato e subito rete con la maglia azzurra, per Retegui si e la nazionale si apre una nuova strada.