Il caso Juventus – plusvalenze, aspettando gli sviluppi relativi a quello sugli stipendi in epoca di lockdown, ieri ha vissuto un importante aggiornamento. Il collegio di garanzia del Coni, infatti, ha pubblicato le motivazioni che hanno portato alla cancellazione della penalizzazione di 15 punti in campionato. In sintesi, i reati contestati ai bianconeri sono confermati ma la sentenza di penalizzazione è stata scritta male. Per questo, con tutta probabilità, entro un mese la società torinese si vedrà inflitta una nuova penalizzazione afflittiva.
Secondo il collegio di garanzia del Coni, l’impianto motivazionale della sentenza impugnata è «coerente sotto il profilo logico-giuridico», ma allo stesso tempo si rende necessaria una rivalutazione della posizione degli «amministratori privi di deleghe della Juventus» e di conseguenza dell’entità della sanzione al club.
Sono alcuni dei punti chiave nelle 75 pagine di motivazioni che il Collegio di Garanzia dello Sport a sezioni unite, presieduto da Gabriella Palmieri Sandulli, ha pubblicato riguardo alla decisione assunta, con dispositivo del 20 aprile, sul caso plusvalenze. Il Collegio aveva accolto «nei termini e nei limiti di cui in motivazione» il ricorso della Juventus contro la sentenza che aveva portato a una penalizzazione di 15 punti in classifica, rinviando «alla Corte Federale di Appello perché, in diversa composizione, rinnovi la sua valutazione».
Dopo aver escluso contrasti tra il Codice di giustizia del Coni e quello della Federcalcio sulla possibilità di revocazione e affermato che non «vi è stata alcuna violazione del diritto di difesa», il Collegio ritiene che «la sentenza impugnata, resa a carico degli amministratori privi di deleghe operative, è carente nella propria parte motiva laddove la Corte Federale – con motivazione da ritenere apparente – ha fatto riferimento ad una generica, ma indimostrata, `consapevolezza diffusa´».
Ovvero «ad una asserita condivisione, da parte di detti amministratori, dei concreti dettagli e delle finalità delle operazioni sportive scrutinate, omettendo di fornire adeguato supporto motivazionale di tali affermate ed indimostrate circostanze». Di conseguenza «il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus F.C. S.p.A». Entro trenta giorni arriverà la nuova sentenza della Corte Federale d’Appello.
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