Sabato 17 giugno a Castel Volturno (CE) va in scena la consueta “Notte Africana Tam Tam Basketball”. Guest Dj’S BRAHMS e Stefano Ranieri. Tam Tam Basket è la squadra giovanile di basket di Castel Volturno, città dal forte disagio sociale e con la più alta incidenza di extracomunitari in Italia, quasi tutti di provenienza africana e con problemi d’inserimento.
Un ex giocatore della Virtus di Bologna, uno di quelli che non ha mai smesso di indossare la divisa sportiva, Massimo Antonelli, allenatore ed ex campione di pallacanestro, decide di fare qualcosa. Decide di utilizzare l’amore per lo sport per innescare un meccanismo di inclusione e riscatto. Ma i ragazzi della squadra, pur nati e cresciuti in Italia, dalla Federazione sono considerati stranieri e quindi non possono iscriversi al campionato. Ed ecco che dopo l’eroico avvio, mancanza del campo ma anche del semplice pallone per non parlare delle scarpe per i giocatori, arriva la burocrazia: i ragazzi, pur nati e cresciuti in Italia, sono considerati stranieri e quindi non possono iscriversi!
Inizia una campagna giornalistica internazionale che coinvolge anche le Istituzioni sino a quando il Governo Gentiloni, poco prima di Natale 2017, annuncia che nella Legge di Bilancio il governo avrebbe inserito la norma ribattezzata “Tam Tam”, che ha consentito a tutti i figli di stranieri, capaci di dimostrare la frequenza scolastica nella scuola italiana, di praticare qualsiasi tipo di sport senza alcuna limitazione. Una norma che ha salvato lo sport di ben 500mila ragazzi in tutta Italia e, nel caso della Tam Tam, ha permesso a 60 ragazzi di crescere in una realtà difficile come Castel Volturno senza cadere nelle maglie delle criminalità.
In pratica, come dicono gli esperti del settore nel 2017, grazie a quella norma voluta dal Pd di Matteo Renzi e varata dal Governo Gentiloni è nato lo “Ius Sportivo”, la norma che ha permesso di tesserare nelle federazioni i figli di immigrati che siano nati in Italia.
Grazie alla “Legge Tam Tam” tanti giovani hanno potuto fare sport come i loro coetanei, senza essere discriminati. Oggi penso che sia giusto ricordare che se qualcosa è stato fatto lo si deve al centrosinistra, mentre ad esempio i tre anni di Governi Conte non hanno portato nessun progresso su questo fronte.
Resta ancora molto da fare. Il passaggio successivo dovrà essere lo Ius Culturae per i giovani che frequentano gli asili, le scuole, i licei in Italia, come è stato per la nostra atleta del disco Daisy Osakue o la pallavolista portabandiera olimpica Paola Egonu, nate da genitori nigeriani e che non devono certamente attendere i 18 anni per diventare a tutti gli effetti italiani, lo sono già.
Ogni bambino che va a scuola in Italia deve essere considerato pienamente uguale a tutti i suoi compagni di classe perché è proprio la frequenza scolastica a creare identità e integrazione.
Un percorso che in Italia è sempre stato lungo ed accidentato e che oggi mi sembra essere divenuto in salita e sotto una nevicata. Ma non dobbiamo mollare, e anzi sabato grazie alla Tam Tam ed alla “Festa Africana” festeggiare. Ma non dimenticare e anzi ricordare a noi tutti che in realtà quella di sabato sarà la prima “Festa dello Ius Sportivo” nato nel 2017.