Christophe Galtier, allenatore del Paris Saint Germain, è stato fermato dalla poliziia con il figlio adottivo John. Il tecnico sarebbe stato interrogato dalla polizia giudiziaria di Nizza che sta indagando su presunti fatti di «discriminazione sul lavoro basata sull’appartenenza a una presunta razza o religione».
Il caso era esploso lo scorso aprile quando i media francesi avevano riportato una frase rivolta da Galtier, all’epoca allenatore del Nizza, al direttore sportivo Fournier nell’agosto 2021 («Dobbiamo tenere in conto la nostra realtà, non possiamo avere una squadra con così tanti giocatori di colore e tanti musulmani»). Galtier si era detto «profondamente scioccato» dalle accuse, annunciando che avrebbe sporto denuncia per diffamazione: «Sono figlio dei quartieri popolari, cresciuto nella diversità, nei valori della condivisione e del rispetto per gli altri, chiunque essi siano. Tutta la mia vita, di uomo, di calciatore o di allenatore, è stata improntata alla condivisione e al rispetto per gli altri. Non posso permettere che il mio nome e quello della mia famiglia vengano diffamati in questo modo».
Le accuse di razzismo, emerse in primavera, sono state rivolte da Julien Fournier, ex direttore sportivo del Nizza. Galtier, in uscita dal Psg pronto a sostituirlo con Luis Enrique, è ancora formalmente il tecnico dei campioni di Francia. L’allenatore 56enne è accusato di aver pronunciato frasi discriminatorie, razziste e islamofobe nell’annata trascorsa alla guida della società rossonera. Galtier ha sempre smentito ogni accusa ed è arrivato a sporgere denuncia, secondo una fonte vicina alla vicenda. Diversi tesserati del Nizza, tra giocatori e dirigenti, sono stati sentiti dagli inquirenti nei mesi scorsi, compreso il presidente Jean-Pierre Rivere.
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