Straordinario, una leggenda dell’arletica italiana: Gianmarco Tamberi ha vinto l’oro nel salto in alto ai Mondiali di atletica di Budapest. L’azzurro ha superato la misura di 2,36 metri. Argento allo statunitense JuVaughn Harrison. Il qatariota Mutaz Essa Barshim si è aggiudicato il bronzo.
Per l’Italia è la terza medaglia, la prima d’oro, nella rassegna in corso in Ungheria. Per l’atleta marchigiano il titolo di campione del mondo è il compimento di una carriera sportiva straordinaria dopo l’oro olimpico, la vittoria dei campionati del mondo indoor e di due titoli europei. La prima volta di Gimbo a livello iridato arriva dopo il brivido nelle qualificazioni e un errore a 2.25m, che non compromette la sua gara: l’azzurro fa poi percorso netto fino a 2.36m, superati al primo tentativo.
Salto in alto
Gianmarco Tamberi sfata il suo tabù nei Mondiali di atletica, dove non era mai riuscito ad andare a medaglia, e lo fa nel migliore dei modi. L’azzurro è medaglia d’oro nel salto in alto, dopo i brividi nelle qualificazioni e quell’eliminazione sfiorata. La sua gara non inizia nel migliore dei modi, sbagliando (come Barshim) il primo tentativo a 2.25m, ma poi ecco un favoloso percorso netto. Vengono superate alla prima prova le misure di 2.29, 2.33 e 2.36, con quest’ultima che vale il sorpasso allo statunitense Harrison. Il rivale sbaglia in tre occasioni a 2.38 e consegna l’oro a Gimbo, che si toglie anche un lusso dopo aver festeggiato con l’amico Barshim: tentare, senza esito, 2.40m con un unico tentativo. Oro a Gianmarco Tamberi, che regala la terza medaglia (e la prima vittoria) all’Italia, argento ad Harrison e bronzo a Barshim, con 2.33m. 12a posizione per Fassinotti, che commette tre errori a 2.25 e viene eliminato.
1500 metri femminili
Chiude in 11a posizione Ludovica Cavalli, atleta genovese che aveva centrato la finale con una grande prestazione, e col suo nuovo personale: tempo di 4.01.84. L’oro va alla keniana Faith Kipyegon, che precede l’etiope Welteji e l’olandese Hassan, dominatrice del mezzofondo a livello europeo.
Lancio del disco femminile
Mesta ultima piazza per Daisy Osakue nel lancio del disco, con due nulli e un unico lancio valido a 61.13m, che vale solo la 12a posizione. La gara si conclude con un uno-due statunitense: l’oro va all’hawaiana Laulauga Tausaga con la misura di 69.49m, precedendo la connazionale e favorita Allman (69.23). Bronzo alla campionessa uscente Feng Bing (68.20), fuori dal podio Sandra Perkovic.
3000 siepi maschili
Nell’unica finale senza italiani, prosegue il dominio del marocchino Soufiane El Bakkali, che è oro in 8.03.54. Argento per l’etiope Girma e bronzo per il keniano Kibiwott.
400 ostacoli femminili
Centra una storica finale nei 400 ostacoli Ayomide Folorunso, che si migliora ancora e stabilisce il nuovo record italiano in 53″89: la sua quarta piazza e questo crono valgono il ripescaggio tra le migliori otto al mondo. Out Rebecca Sartori, ultima nella sua serie con un tempo molto alto.
400 metri maschili
Non arriva la finale, invece, per Davide Re nei 400m: tempo di 45″29 per l’azzurro, quarto nella sua semifinale e out dai tempi di recupero. Due notizie in questo penultimo atto del giro di pista. Il record europeo di Hudson-Smith, che cancella col suo 44″26 il primato del tedesco dell’Est Schönlebe (1987), e il brutto infortunio subito dal favorito bahamense Steven Gardiner.
800 metri maschili
Arrivano in semifinale due azzurri nella distanza più spettacolare del mezzofondo. Il migliore è Simone Barontini, secondo alle spalle di Arop nella sua semifinale col tempo di 1.45.21, che vale la qualificazione automatica. Avanza con modalità simili anche Catalin Tecuceanu, che è terzo con 1.45.31 alle spalle di Wanyonyi e Tual. Out Francesco Pernici, che chiude quarto nella sua serie (1.45.89) e manca i tempi di ripescaggio per pochi centesimi.