La storia tra la Juventus e Leonardo Bonucci è finita malissimo. Un’esperienza ultradecennale, tanti trionfi e ora la guerra di carte bollate per essere riammesso in rosa. Massimiliano Allegri ne ha parlato senza usare mezze misure.
“Mi dispiace che sia finita così, però siamo stati chiari con Leo già da gennaio. Gli abbiamo parlato io e la società, dicendogli che l`anno dopo avrebbe dovuto decidere se continuare da un`altra parte o smettere”.
“Hai 35-36 anni – ha proseguito – hai fatto la storia della Juventus, anche zoppo andava in campo. La Juventus gli ha dato tanto, deve prendere una decisione importante non per guardare all`anno, ma per il futuro. È giovane, è normale che quando un campione come lui arriva a fine carriera ci sia paura di smettere. Io non sono stato campione, per me è stato facile, ma le dinamiche sono le stesse. Uno deve accettarlo prima, se accetta dopo passa un momento di noia. È stato un giocatore straordinario, rimarrà nella storia della Juventus con 500 e passa partite”.
Il ruolo di Chiesa: “Ha piena fiducia, da quando è rientrato ha una gamba diversa. Si deve convincere, è una punta e deve fare gol. Con le sue caratteristiche quando tira in porta è noioso, fa male”.
Allegri ha parlato anche dello scudetto del Napoli e di quanto possa dare al calcio italiano. “Napoli è un elemento di ricchezza, sono stati molto bravi con la società. C’è stata programmazione, si parte con Benitez e si arriva alla vittoria di Spalletti l`anno scorso. Hanno giocato molto bene, hanno un centravanti tra i più forti al mondo”.
Spalletti in Nazionale: “Luciano penso sia uno dei migliori allenatori che ci sono in Italia, per come fa giocare e per i risultati avuti. Nel post Mancini penso fosse giusto scegliere Spalletti, a coronamento di uno scudetto e della carriera fatta”.
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