Grazie al calcio sono diventato una persona famosa e sfrutto ciò per aiutare il mio Paese. Dall’inizio della guerra ho deciso di stare al fianco della mia Nazione e del mio popolo. Adesso, come consulente del Presidente, continuo in questa mia `missione´».
Così Andriy Shevchenko, da poco nominato «suo consigliere» da Volodymyr Zelensky, ospite di «Che Tempo Che Fa», sul NOVE. «Dall’inizio della guerra, diciottomila bambini sono stati deportati dall’Ucraina in Russia. Poi tanti bambini e ragazzi, circa mille, sono stati feriti; mentre altri 500 hanno perso la vita. In più alcuni minorenni sono stati violentati».
Questi i dati ripresi dall’ex calciatore, per anni bandiera del Milan e della Nazionale dell’Ucraina, vincitore del «Pallone d’Oro» nel 2024. «La Polonia è stato un grande alleato in questi ultimi anni per l’Ucraina, al pari dell’Italia o dell’Inghilterra. Il fatto che gli `europeisti´ siano avanti in queste elezioni in Polonia è per noi una grande notizia», ha detto ancora Sheva.
«Stiamo portando fondi in Ucraina anche per ricostruire gli stadi per far in modo che i ragazzi possano un giorno tornare a vivere lo sport e magari, quando finirà il conflitto, riuscire a dimenticarlo. Questa partita della `guerra´ è la più importante della mia vita, dobbiamo fare tutto il possibile per tenere il nostro Paese unito», ha poi affermato Shevchenko. «La nostra speranza è non solo restare uniti ma anche continuare ad avere l’appoggio dei nostri alleati. L’Ucraina resterà viva», ha concluso l’ex campione del Milan.