Un inizio determinato Abebe Bikila, nato il 7 agosto 1932 a Jato, in Etiopia, aveva fin da giovane dimostrato un talento straordinario per l’atletica leggera. Cresciuto in un ambiente di modesta condizione economica, trovò nella corsa un modo per esprimere la sua forza interiore e la determinazione. Con il passare degli anni, la sua dedizione all’allenamento lo portò a emergere come uno dei maratoneti più promettenti della sua nazione.
Olimpiadi di Roma 1960: Correre verso la storia Il 25 agosto 1960, nella cornice dei Giochi Olimpici di Roma, Bikila avrebbe scritto un capitolo indelebile nella storia dello sport. Decise di partecipare alla maratona senza indossare scarpe, una scelta audace ma strategica concordata con il suo allenatore Onni Niskanen. Con il suo stile di corsa fluido e la determinazione incrollabile, attraversò l’intera distanza dei 42 chilometri e 195 metri a piedi nudi, conquistando la medaglia d’oro. Questo straordinario successo non solo lo rese il primo campione olimpico africano, ma simboleggiò anche la lotta del continente contro il colonialismo europeo.
Olimpiadi di Tokyo 1964: Una vittoria duramente conquistata Quattro anni dopo, Bikila si presentò alle Olimpiadi di Tokyo 1964 con sfide inaspettate. Un’operazione di appendicite aveva minato la sua preparazione, ma la sua tenacia era ancora intatta. Gareggiando con le scarpe questa volta, affrontò l’insidiosa maratona e riuscì a vincere nuovamente, stabilendo anche il record mondiale sulla distanza. Abebe Bikila divenne così il primo atleta a vincere consecutivamente la medaglia d’oro nella maratona olimpica.
Un incidente tragico e la forza interiore Nel 1969, un incidente stradale cambierà irrimediabilmente la vita di Bikila. Rimase paralizzato dalla vita in giù a causa dell’incidente, ma la sua determinazione rimase inalterata. Nonostante le sfide, si dedicò ad altre discipline sportive come il tiro con l’arco, il tennistavolo e persino alle gare di corsa di slitte in Norvegia. La sua partecipazione ai Giochi Paralimpici di Heidelberg nel 1972 dimostrò ancora una volta la sua resilienza e il suo spirito indomito.
La fine di una leggenda Abebe Bikila morì il 25 ottobre 1973 ad Addis Abeba, all’età di 41 anni, a causa di un’emorragia cerebrale. Il mondo perse un campione straordinario, un simbolo di determinazione e un’icona dell’indipendenza africana. Fu sepolto nel cimitero parrocchiale di San Giuseppe ad Addis Abeba, ma la sua eredità e la sua storia di coraggio continuano a ispirare atleti e persone di tutto il mondo.
Il campione scalzo: L’eroe di Roma Abebe Bikila è stato più di un semplice atleta; è diventato una leggenda vivente. La sua vittoria epica a piedi nudi ai Giochi di Roma è stata etichettata come una delle gesta più iconiche nella storia dello sport. Correre senza scarpe non era solo un segno di straordinaria resistenza fisica, ma rappresentava anche la lotta dell’Africa per la libertà e l’indipendenza. Abebe Bikila rimarrà per sempre un eroe che ha attraversato i confini dell’atletica e si è unito al pantheon dei grandi ispiratori dell’umanità.