Paltrinieri parla del suo futuro, tra Olimpiadi e ritiro: "Penso solo a Parigi 2024, poi vediamo..."
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Paltrinieri parla del suo futuro, tra Olimpiadi e ritiro: "Penso solo a Parigi 2024, poi vediamo..."

Paltrinieri: "Dopo i Giochi di Parigi avrò 30 anni. Ho sempre pensato che per come sono cresciuto, per tutte le gare che ho fatto e le situazioni in cui sono stato, trovarmi a dover solo partecipare mi starebbe stretta".

Paltrinieri parla del suo futuro, tra Olimpiadi e ritiro: "Penso solo a Parigi 2024, poi vediamo..."
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31 Gennaio 2024 - 09.42


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Gregorio Paltrinieri a pochi giorni dai mondiali di nuoto di Doha ha parlato con la Repubblica, fissando i prossimi obiettivi a cominciare dalle prossime Olimpiadi estive di Parigi.  

«Dopo i Giochi di Parigi avrò 30 anni. Ho sempre pensato che per come sono cresciuto, per tutte le gare che ho fatto e le situazioni in cui sono stato, trovarmi a dover solo partecipare mi starebbe stretta. Mi piace più competere per la vittoria che nuotare. Quello che mi tiene attaccato a questo sport è poter vincere. Farò le mie riflessioni vedendo come va Parigi». 

«A me semplicemente scoccia se faccio gare brutte, ma l’800 in Giappone era totalmente falsato, quello non ero io, stavo male. Ma già il giorno dopo a Milano non mi interessava niente di quello che avevo fatto. Sono convinto di quello che voglio».  

Se rinascesse, farebbe il mezzofondista? «Per la fatica che si fa quotidianamente, ci sono sport più allettanti. Comunque sì, lo rifarei: a me piace competere, è quello che mi tiene legato al nuoto». A quali e quante medaglie punta a Parigi? «Difficile da dire adesso. Spero di essere ancora competitivo su tutte e tre le distanze». La 10 km sarà nella Senna. «Un palcoscenico scintillante. Ci ho già nuotato, ma in un altro punto rispetto al percorso olimpico. È un fiume molto largo, imponente. E anche se l’acqua è sporca, preferisco nuotare in un’atmosfera elettrica al centro di Parigi, che in un bacino anonimo. Certo, le Olimpiadi tornano in Europa e tra la gente. Ma preoccupano le guerre attorno così come non è ideale gareggiare dove i russi non vanno e se vanno non partecipano gli ucraini. Lo sport dovrebbe unire. Da atleta farei qualsiasi cosa per essere a Parigi, nella culla dell’arte, mi vengono in mente mille pittori e mille film, un posto ideale per esprimere le proprie idee, che nel nostro caso è la nostra forza».

«Fisicamente sto a posto, sono stato bene tutto l’inverno, anche grazie al fatto che ho saltato gli Europei in vasca corta, la prima gara internazionale che non faccio dal 2011. Col mio allenatore, Fabrizio Antonelli, stiamo provando a risparmiare energie e focalizzarci su degli obiettivi». 

«Quando nuoto 16 km al giorno per svariate settimane arrivo a livelli di stress da cui iniziano i guai fisici. Anche se la mia indole mi porta sempre a fare di più, non reggo i regimi di un tempo. Il mio corpo si è stancato e usurato tanto. Devo contenermi, fare delle scelte. Anche a Doha vedrò se fare tutte le gare. L’obiettivo dell’anno è Parigi».

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