Salernitana, Inzaghi risponde a Sabatini: "A cosa servono le scuse se poi mi tagliano la testa?"
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Salernitana, Inzaghi risponde a Sabatini: "A cosa servono le scuse se poi mi tagliano la testa?"

Salernitana, il polemico addio di Inzaghi: "A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro".

Salernitana, Inzaghi risponde a Sabatini: "A cosa servono le scuse se poi mi tagliano la testa?"
Filippo Inzaghi
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12 Febbraio 2024 - 19.40


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Pippo Inzaghi non è più l’allenatore della Salernitana, l’ex campione di Milan e Juventus è stato esonerato visto il pessimo momento che la squadra campana stava attraversando. Durante la presentazione del neo allenatore Fabio Liverani, il ds granata Walter Sabatini si è scusato con SuperPippo per non averlo supportato a dovere. Parole che non hanno fatto piacere a Inzaghi, che con un lungo post social ha voluto salutare Salerno e togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

“Il momento della separazione è sempre complicato, specie quando si subisce la decisione. Salerno in pochi mesi mi è entrata dentro. In giro per le strade, tifosi e gente comune mi fermano, con rammarico e dispiacere, per un saluto, una foto, una stretta di mano. L’unica parola che ora sento di dire dal cuore è: “grazie”. Per l’accoglienza, la stima e la fiducia”.

“Non sento il peso di un fallimento, sento la debolezza di una missione incompiuta non per mia volontà, assieme al grande senso di responsabilità per una città e una tifoseria tra le più belle d’Italia. Confermo che per due volte ho provato a scuotere l’ambiente dall’interno, paventando le mie dimissioni ma sono sempre stato persuaso a continuare perché infondo anche per me vale una sola frase: FINO ALLA FINE”.

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“Ho sposato il progetto con trasparenza e quest’ultima è ciò che avrei voluto, soprattutto sul mercato che, a mio avviso è stato tardivo e non in linea. A poco servono oggi le frasi consolatorie del direttore Sabatini, anche perché non vedo il senso di chiedere scusa su un proprio errore e tagliare la testa ad un altro”.

“Io vivo per il calcio e per la lealtà che mi ha insegnato è per questo che amo la tifoseria, perché è leale e purtroppo è ciò che vorrei anche all’intero dell’ambiente ma forse sono utopico. Infine a poco servirebbe dire che la Dea bendata con noi ha girato la testa da un’altra parte. Ora spero tutto ritorni a girare come la piazza merita ed auguro ai miei giocatori di continuare il percorso di crescita iniziato 3 mesi fa assieme! Li abbraccio tutti con affetto, vi abbraccio tutti con affetto e sempre “macte animo”.

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