Julian Nagelsmann rivela: "Mio padre era un agente segreto, si è suicidato: era troppo per lui"
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Julian Nagelsmann rivela: "Mio padre era un agente segreto, si è suicidato: era troppo per lui"

Julian Nagelsmann racconta il passato del padre agente segreto: "Diceva spesso che era troppo per lui, nella sua professione non potevi condividere le tue preoccupazioni, e alla fine gli è pesato troppo". 

Julian Nagelsmann rivela: "Mio padre era un agente segreto, si è suicidato: era troppo per lui"
Julian Nagelsmann
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23 Febbraio 2024 - 18.26


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L’ex tecnico del Bayern Monaco ed enfant prodige degli allenatori tedeschi Julian Nagelsmann, in un’intervista a Der Spiegel ha raccontato un retroscena privato sulla propria vita familiare, che ha scioccato gli appassionati di calcio e non solo. Nagelsmann ha infatti dichiarato che il padre era un agente segreto e che si è suicidato quando lui aveva 20 anni.

«Non mi è permesso dire quale ruolo abbia avuto, e non so con certezza cosa abbia fatto, ma so che la sua non era una mansione amministrativa. Sapevo poco su dove lavorasse realmente, me lo ha detto quando avevo circa 15 anni».

«Parlavamo in auto quando mi accompagnava agli allenamenti, ma non gli era permesso parlare molto del suo lavoro. Diceva spesso che era troppo per lui, nella sua professione non potevi condividere le tue preoccupazioni, e alla fine gli è pesato troppo». 

«Quando la gente mi chiedeva cosa facesse mio padre rispondevo che era un soldato, anche mio nonno credeva che suo figlio fosse nell’esercito. La notizia della sua morte? Stavo frequentando un corso per allenatori vicino Monaco quando il tutor mi ha chiesto di lasciare la stanza. E’ arrivato il mio patrigno che mi ha detto che mio padre si era suicidato».

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«Non ha lasciato un biglietto d’addio, ma il modo in cui si è tolto la vita ha chiarito che la sua decisione è stata ferma. E’ stato un periodo di merda per la mia famiglia, ma almeno mi ha aiutato a sapere che voleva davvero morire e il suo non era soltanto un grido di aiuto. Dovevo rispettare la sua decisione. E’ cambiato molto verso la fine della sua vita, abbiamo notato le pressioni professionali su di lui».

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