Euro 2024, Spalletti alla vigilia di Italia-Spagna: "In campo con la voglia matta di imporre la nostra scuola"
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Euro 2024, Spalletti alla vigilia di Italia-Spagna: "In campo con la voglia matta di imporre la nostra scuola"

Euro 2024, Spalletti alla vigilia di Italia-Spagna: “Domani voglio vedere un'Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto, nonostante davanti ci sia una delle più grandi scuole calcistiche al mondo".

Euro 2024, Spalletti alla vigilia di Italia-Spagna: "In campo con la voglia matta di imporre la nostra scuola"
Luciano Spalletti
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19 Giugno 2024 - 15.34


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Domani si gioca Italia-Spagna, primo match ball per gli Azzurri per aggiudicarsi il girone e qualificarsi in anticipo alla fase a eliminazione diiretta di Euro 2024. Luciano Spalletti, intervenuto in conferenza stampa, ha presentato il match.

“Domani voglio vedere un’Italia che ripeta la buona prestazione che ha fatto, nonostante davanti ci sia una delle più grandi scuole calcistiche al mondo. Perché loro sanno fare un calcio offensivo, sanno fare qualità, sanno fare squadra corta. Interpretano tutto benissimo nel blocco squadra. Per cui bisognerà non avere pause e avere quella voglia matta di mostrare che anche la nostra è una scuola importante”.

“Secondo me la chiave è sempre quella lì, giocare bene a calcio e tenere di più la palla. Poi con la Spagna probabilmente ci sarà qualche verticalizzazione di più, perché loro non ti aspettano al limite dell’area. Lo sanno tutti, l’abbiamo detto talmente tante volte, ma se la squadra avversaria come ha fatto l’Albania ti sta al limite dell’area con la linea difensiva, cosa verticalizzi? Per cui bisogna vedere quello che succede. Con la Spagna bisognerà andare più dietro la linea difensiva, perché loro appena ti muovi ti vanno a pressare sempre, anche dal portiere. Questo gli comporta di alzare la linea difensiva perché la squadra deve stare in quei 30-40 metri. Allora qualche pallata là dietro ci sta, se sapremo riconoscerla e se avremo la possibilità nei tempi della giocata”.

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“Ci sono sempre due strade per fare delle vittorie e per fare calcio: il gioco di squadra e quella dei grandi campioni che hanno questi grandi strappi che non li puoi sostenere perché hanno più roba nei muscoli e vanno in campo aperto più forte di quella che è la normalità. Noi secondo me abbiamo la prima come strada da andare a percorrere, perché ci manca qualcuno che abbia veramente quel livello top che vince le partite da solo”. Sulla formazione “ve la dico domani. Non la dico il giorno prima perché non mi è arrivata nessuna notizia su chi gioca degli altri. È una delle partite più importanti della mia carriera, va messa a quel livello lì. Tutti hanno una storia da raccontare, questa è una di quelle partite che può determinare quella storia”. 

Capitolo rigoristi: “Scamacca, Retegui, Dimarco. Poi secondo me li sa battere anche Calafiori e Jorginho. Tanto se ne batte uno o due per ora, bisogna sempre avere quello di scorta se il tiratore iniziale non se la sente”. 

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“La Spagna è diventata questa perché ha fatto sempre lo stesso calcio ed è diventata così riconosciuta perché ha avuto il coraggio di mantenere nel tempo la stessa idea di calcio, la stessa richiesta e la stessa disponibilità del calciatori. Si parla di calcio internazionale, di confronto con scuole di calcio più definite. Per arrivare a quei livelli bisogna fare quello che hanno fatto loro, riproporre sempre la stessa idea di calcio. Una volta si tenta di giocare a pallone e si riesce a stare nella loro metà campo. Ma il tentativo di fare la partita c`è. Loro hanno tutto da un punto di vista di caratteristiche individuali e di squadra. Dovranno essere più alti i tempi di reazione nostri, il ritmo è quello. Con la Croazia picchiano sempre allo stesso modo, la Croazia gli è entrata in queste pause. Noi dobbiamo essere bravi a mantenere sempre lo stesso livello”. 

“Mi preoccupa di più il livello di calcio che dobbiamo proporre noi. La chiave che apre la porta della possibilità di vincere la partita è il livello che facciamo noi. La Spagna sa fare cose che sono importanti e a volte dovremo subirla, ma le intenzioni devono essere di quelle giuste. Abbiamo rispetto per la storia e la qualità della Spagna, sarebbe un errore pensarsi più forti di quelli che si è, ma noi abbiamo le possibilità di giocarci la nostra partita”

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