Stupidaggine olimpica con scuse, visto che ha capito di averla fatta grossa.. Tra una medaglia e una delusione, un oro olimpico a Londra e un commento fuori luogo, è uno strano incrocio quello che nella serata di Parigi 2024 va in onda tra la giovane nuotatrice Benedetta Pilato e l’ex fiorettista Elisa Di Francisca.
«Non ho capito, c’è o ci fa?…», dice la seconda in diretta tv, sulla Rai, quando la prima ha appena parlato delle contrastanti emozioni per il quarto posto nei 100 rana, a un solo centesimo dal bronzo. Pilato piange dalla gioia, per essersi messa alle spalle la delusione di Tokyo, e Di Francisca la `bacchetta´ a modo suo: «Sono così, senza maschere, irriverente. Per qualcuno una `str…´», confessa il giorno dopo l’olimpionica della scherma, quando i social sono insorti contro il suo giudizio su un’azzurra che pare un pulcino bagnato, fuori dalla vasca, e la telefonata di scuse è già partita.
La federnuoto non aveva commentato, a inizio giornata: interpretando l’umore non certo benevolo della sua 19enne atleta, si aspettava scuse pubbliche, come pubblica era stata la frase. Il passo indietro di Di Franscisca è arrivato, ma in via privata.
«L’ho chiamata e mi sono scusata, glielo dovevo – ha raccontato -. Ma non volevo dare un giudizio sulla sconfitta, figurarsi: ne ho subito tante anche io…Semplicemente, non conoscevo la sua storia e non capivo perché fosse contenta. Era il mio modo di vedere. Glielo ho spiegato, lei ha detto la sua: spero di incontrarla dopo i Giochi, per chiarirci».
«Avevo parlato ieri sera tardi con Pilato, e stamane con Elisa – ha raccontato Malago’, numero 1 Coni – mi ha chiesto il numero di telefono per scusarsi. Si è scusata, e non c’è da aggiungere: Pilato era venuta qui per fare risultao dopo l’esperienza non felice di Tokyo, ma le filosofie di vita non sono tutti uguali». «Io sono così, senza maschere», chiosa Di Francisca, che nella sua storia agonistica ha dato vita a gare indimenticate e altrettanto memorabili `stoccate´ verbali con le compagne-rivali (Valentina Vezzali su tutte). Caso chiuso, insomma, ma non per tutti.
